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Reggio, processo ‘Erinni’ – 12 condanne e un’assoluzione

26 Marzo 2015
in CITTA, Reggio Calabria
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tribunale martelletto

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di Angela Panzera – Si chiude con 12 condanne e un’ assoluzione il processo abbreviato scaturito dall’inchiesta “Erinni”. Pochi minuti fa il gup Massimo Minniti ha inferto pene che oscillano dai 2 ai 9 anni e 4 mesi di carcere. Per due imputati invece, il gup ha ritrasmesso gli atti all’ufficio di Procura poiché venga ricontestato, nei loro confronti, un altro titolo di reato. La sentenza è stata emessa presso i locali dell’Aula bunker di Reggio Calabria dove tutto è filato liscio grazie all’impeccabile servizio di sicurezza messo in piedi da Carabinieri, Polizia, Gom di Reggio Calabria e le guardie giurate della “Full Service”. L’operazione “Erinni”, condotta dai Carabinieri reggini in due diverse trance, una compiuta nel novembre del 2013 e l’altra il mese successivo, ha “decapitato” le cosche Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo e Ferraro-Raccosta, attive ad Oppido Mamertina e territori limitrofi. Alla luce di questa sentenza emessa dal gup distrettuale regge in pieno l’impianto accusatorio rappresentato dal pm antimafia Giulia Pantano che insieme al sostituto procuratore Giovanni Musarò ha curato l’inchiesta. Gran parte degli imputati furono colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari, Antonio Scortecci, su richiesta della Dda dello Stretto. Le accuse mosse nei loro confronti erano, a vario titolo, quelle di associazione mafiosa, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, detenzione illegale di armi, procurata inosservanza di pena, reati questi aggravati dalle modalità mafiose, nonché detenzione e vendita di sostanze stupefacenti. Dinnanzi la Corte d’Assise di Palmi invece, si sta svolgendo il troncone ordinario. Gli inquirenti, oltre a contestare a molti il reato di associazione mafiosa, avrebbero fatto luce su ben quattro omicidi ossia quelli di Francesco Raccosta, Carmine Putrino e su quelli di Vincenzo Ferraro e Raccosta Vincenzo. Per il duplice omicidio e il sequestro di persona di Francesco Raccosta e Carmine Putrino sono accusati Rocco Mazzagatti, Domenico Scarfone, Pasquale Rustico, Giuseppe Ferraro e Simone Pepe. Per il delitto di Vincenzo Raccosta gli inquirenti indicano Valerio e Simone Pepe mentre per quello di Vincenzo Ferraro l’unico responsabile sarebbe Simone Pepe. Il duplice omicidio di Francesco Raccosta e Carmine Putrino sarebbe da collegare alla faida tra la cosca Mazzagatti e quella rivale dei Ferraro-Raccosta, cui appartenevano le vittime. I due, che erano cognati, furono fatti sparire il tredici marzo del 2012 ad Oppido Mamertina e, secondo quanto è emerso dalle indagini, furono uccisi lo stesso giorno. Raccosta sarebbe stato massacrato a sprangate e poi dato in pasto ai maiali mentre era ancora vivo. Un delitto presumibilmente pianificato in ogni minimo dettaglio che gli inquirenti ascoltano direttamente dalle parole da uno dei suoi due esecutori materiali, il ventiquattrenne Simone Pepe, che intercettato si vanterebbe dell’orribile morte riservata a Raccosta. Sempre il tredici marzo del 2012 fu ucciso ad Oppido Mamertina, Vincenzo Ferraro, di 42 anni, già sorvegliato speciale; il dieci maggio invece, venne assassinato Vincenzo Raccosta, padre di Francesco e suocero di Carmine Putrino. Per la Direzione Distrettuale Antimafia i quattro delitti registrano la partecipazione attiva di Simone Pepe. Il giovane si sarebbe macchiato di questi orribili crimini per vendicarsi dell`assassinio del patrigno, Domenico Bonarrigo, di 45 anni, alias “mimmazzo”, avvenuto sempre ad Oppido Mamertina il tre marzo del 2012.

Qui di seguito la sentenza emessa dal gup Minniti:

Bonina Rocco 9 anni e 4 mesi di reclusione

Maria Grazia Condina 2 anni di reclusione (pena sospesa)

Antonino De Pasquale 6 anni e otto mesi di reclusione

Antonina Feliciano atti da ritrasmettere al pm

Domenico Lentini 7 anni e 4 mesi di reclusione

Francesca Mazzagatti atti da ritrasmettere al pm

Francesco Mazzagatti assolto

Giuseppe Mazzagatti 6 anni e 8 mesi di reclusione

Carmine Murdica 9 anni e 4 mesi di reclusione

Leandro Pepe 7 anni e 4 mesi di reclusione

Luca Pepe 9 anni e 4 mesi di reclusione

Cosmo Polimeni 6 anni e 8 mesi di reclusione

Paolo Polimeni 6 anni e 8 mesi di reclusione

Giuseppe Rustico 7 anni e 8 mesi di reclusione

Diego Zappia 6 anni e 8 mesi di reclusione

Tags: assoluzionecondanneErinnindranghetaprocesso
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