“Il Governo centrale è contro il mondo del lavoro, contro il Sud e contro la Calabria. L’ultima Legge di Stabilità conferma quanto da noi detto nei giorni scorsi: l’assoluta inconsistenza della delegazione parlamentare calabrese, la mortificazione della Calabria e anche della nuova Giunta regionale. Abbiamo apprezzato e stiamo apprezzando lo sforzo che Oliverio sta facendo per mettere mano alle casse vuote e ai disastri lasciati dalla precedente amministrazione, ma ora è tempo di una svolta nel rapporto col Governo e con le diverse realtà imprenditoriali e sociali della Calabria”. E’ quanto sostiene, in una nota, la segreteria regionale della Cgil. “La vicenda della Fondazione Campanella e della crisi della provincia di Vibo, dove i lavoratori non sono pagati da quattro mesi – sottolinea il sindacato – sono gli episodi che gridano vendetta per l’insensibilità e la lontananza del governo, mentre è stata trovata, per esempio, una soluzione per la crisi della Provincia di Venezia. Della ‘cabina di regia’ non si ha neanche più il ricordo, a dimostrazione dell’azione propagandistica, unico merito che riconosciamo al presidente Renzi”.
“E’ necessario – aggiunge la Cgil regionale – andare oltre l’emergenza e la politiche delle toppe e mettere in campo un’azione di svolta per la crescita e l’occupazione e per il coinvolgimento di tutte le forze imprenditoriali e sindacali. E’ necessaria una svolta per il Sud per ridare dignità e forza ai bisogni della Calabria. La strada perseguita finora del rapporto esclusivo diretto col Governo e della delega alla rappresentanza parlamentare non ha portato risultati, né basta ingraziarsi il Presidente del Consiglio, che promette certo e manca di sicuro. Noi come Cgil faremo la nostra parte e rilanceremo la mobilitazione in Calabria e nel Paese”.
Quanto alla Sanità ”il Governo centrale sta giocando alla mortificazione, dopo annunci e ‘pacche sulle spalle’, e all’umiliazione del Presidente della Regione. Nei mesi scorsi avevamo avvertito il presidente Oliverio di evitare errori su questo terreno. Purtroppo non ci ha voluto ascoltare e oggi siamo alla completa paralisi e ad una sua possibile mortificazione di Oliverio e forse alla nomina di un Commissario ad acta inadeguato e soprattutto ‘ostile’ al nuovo Presidente. Sugli ammortizzatori sociali e sull’ impegno di Delrio di costruire un tavolo interministeriale – afferma ancora la Cgil – se non si interviene presto, rischiamo un vero e proprio dramma sociale e conflitti molto aspri”.