Come si potrà andare in pensione dal 2023? La domanda presto potrebbe trovare risposta, per effetto della definizione delle strategie del Governo Meloni con la “manovra finanziaria”. Le ultime notizie in merito segnalano che poterbbe essere messa a punto una strategia provvisoria valevole soltanto per il prossimo anno, in attesa di una riforma più ampia che possa superare l’attuale legge previdenziale: la Fornero.
Pensioni: cosa cambia nel 2023?
Tutte le opzioni che hanno consentito un’uscita anticipata dal mondo del lavoro negli ultimi sono state misure temporanee ed opzionali. Lo sarà anche quella che pare destinata ad essere prevista per il 2023. Si chiama quota 103. Potrà andare in pensione chi ha almeno 62 anni e 41 anni di contributi La stima è che a trovarsi in questa situazione possano essere circa 50.000 lavoratori. Senza una misura di questo tipo, per loro, sarebbe possibile andare in pensione sommando 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne.
Andare in pensione: la finestra in attesa del 2024
La previsione è che Quota 103, quantomeno nelle mire del governo in carica, rappresenti una finestra con vista su un futuro diverso.L’esecutivo vorrebbe che, entro la fine della legislatura, si possa garantire una pensione anticipata con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Una via d’uscita a cui affiancare altre modalità d’uscita che possano garantire flessibilità ai lavoratori.Tuttavia, per definire le strategie si attende che nei prossimi mesi possano essere avviate delle interlocuzioni con le parti sociali, in maniera tale da tracciare un percorso che possa esere condivisa.
Una sfida complessa se si considera che l’Italia è un Paese la cui popolazione tende ad essere sempre di più avanti con gli anni e resta la necessità di tenere i conti pubblici in ordine. E si sa che la spesa pensionistica rappresenta una delle voci più complicate da gestire. I prossimi mesi aiuteranno a capire ciò che accadrà.
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