Torna l’antica questione portata avanti dalla Lega: l’autonomia differenziata, tornat in auge con la bozza del Ddl Calderoli. Un provvedimento ancora in fase embrionale, ma che rischia di riproporre la storica questione. Regioni ricche potrebbero trarre vantaggio da una nuova gestione di temi fondamentali, aumentando il gap con quelle meridionali.
Storica questione Sud-Nord
L’idea che scuola, energia e trasporti possano diventare a gestione regionali, secondo il governatore Pd della Puglia Michele Emiliano potrebbero creare una “Babele”.
Intervistato dal Corriere della Sera si è espresso sul tema anche il governatore Roberto Occhiuto. L’idea espressa dal presidente della Calabria è che sulla questione bisgona parlarne, mettendo insieme anche quei pezzi che potrebbero favorire il Sud. E c’è un affondo in cui va dritto al punto.
Ddl Calederoli e autonomia differenziata che converrebbe alla Calabria
Il riferimento è al fatto che di autonomai differenziata si potrebbe anche parlare, ma senza dimenticare le questioni che avvantaggerebbero territori come la Calabria. E fa due esempi concreti.
“La mia Regione – ha dichiarato – ne produce molta: il 42% da fonti rinnovabili, poi c’è l’idroelettrico e altro. In totale più di quello che consumano i calabresi. Ma la bolletta ha, in percentuale, le stesse tasse del Veneto. Perché la mia Regione non può mantenere i maggiori introiti fiscali derivanti da una maggiore produzione di energia alternativa? Se un gruppo industriale volesse realizzare un impianto eolico offshore dovrei convincere i cittadini. Sarebbe giusto che avessero dei vantaggi concreti. Oppure il Porto di Gioia Tauro. . È il primo porto d’Italia ma non produce ricchezze in Calabria. Sarebbe giusto mantenere una parte degli oneri doganali“.