Manca ancora la decisione finale del Tribunale Nazionale Federale. Tuttavia, i precedenti raccontano quanto la richiesta della Procura Federale sia spesso e volentieri confermata dai giudici del TFN:
Per la Reggina si è deciso di chidere quattro punti di penalizzazione per il mancato rispetto della scadenza del 16 marzo. La penalizzazione è frutto della sanzione per due bimestri non saldati relativi a contributi Inps, tasse e stipendi di sette tesserati non saldati. Si tratta di quei calciatori andati via a gennaio e che, secondo il club, sono stati ritenuti non spesa corrente del tribunale fallimentare.
Non c’è, invece, traccia di un sanzione per la recidiva di cui si era parlato nelle ipotesi più catastrofiste.
Come già spiegato lo scorso 26 aprile, non è un caso.
Un eventuale inasprimento della sanzione sarebbe semmai riconducibile a qualche tipo di aggravante individuata. Al momento, però, i 4 punti di penalizzazione rappresentano un orizzonte che, in attesa, di conferma cancellano le ipotesi peggiori. .
La Reggina, qualora la decisione venisse confermata, si troverebbe a dover fare 3-4 punti per chiudere i discorsi salvezza, abbandando la prospettiva play off. Tuttavia, già l’11 maggio è previsto l’Appello presso la Corte d’Appello Federale. Il passaggio dovrebbe, al momento riguardare, i primi tre punti di penalizzazione, ma c’è possibilità che venga inglobato anche il secondo processo.
Il club proverà a farsi decurtare la penalizzazione complessiva di sette punti sulla base delle ragioni di chi sta seguendo una procedura prevista dallo Stato per risanare l’azieda. E poi c’è il terzo grado: il Collegio di Garanzia del Coni.