La Reggina, come è noto, ha due partite da giocare. Una relativa alle ultime tre gare di campionato, in cui dovrà portare a casa più punti possibili indipendentemente da quello che sarà l’obiettivo. L’altra, invece, è extra-campo e riguarda la capacità di difendersi dalle penalizzazioni che la giustizia sportiva ha già inflitto e infliggerà in primo grado. Tutto nasce, come è noto, da un cortocircuito normativo tra l’adesione ad una legge dello Stato e le normative calcistiche che non hanno recepito le disposizioni degli ordinamenti civili.
Il 4 maggio gli amaranto saranno davanti al Tribunale Nazionale Federale per rispondere del secondo deferimento stagionale. Quello relativo alla scadenza del 16 marzo.
Una nuova penalizzazione appare praticamente certa.
La successiva partita si gioca in Appello e la Reggina ha tante carte da giocare. Appuntamento all’11 maggio, con udienza anticipata.
L’ultimo grado della giustizia sportiva è il Collegio di Garanzia del Coni. Difficilmente si riuscirà a restare all’interno delle date che portano ai play off. La Lega B, qualora decidesse di far svolgere ugualmente la post-season e la Reggina avesse conquistato un numero di punti adeguato sul campo a parteciparvi, potrebbe aprire un contenzioso che sarebbe tutto da seguire. Ma questa è un’altra storia, che arriverà dopo aver percoraso le altre tappe.