Te ne hanno parlato entusiasti amici e conoscenti che l’hanno già provata per i propri figli, ma non hai proprio idea di che cosa sia e come funzioni l’istruzione parentale? Approfondisci qui i concetti chiave dell’home schooling: un’alternativa alla scuola tradizionale che, semplificando molto, prevede che sia la famiglia a provvedere direttamente all’istruzione dei figli e che da qualche anno sembra avere sempre più successo anche in Italia per come permette di conciliare i diversi impegni familiari e assicura soprattutto al bambino un percorso formativo davvero su misura per le proprie esigenze. Quello che faremo di seguito è, invece, provare a chiarire qualche dubbio e a smentire qualche falso mito duro a morire sull’istruzione parentale.
Legale e adatta a tutti: cosa c’è da sapere (davvero) sull’home schooling in Italia
A partire da se l’home schooling è legale in Italia. Diverse circolari del Ministero dell’Istruzione sono intervenute nel tempo a chiarire la questione. A voler semplificare molto, la legittimità dell’istruzione parentale discende in Italia direttamente dalla Costituzione che, parlando di diritti e doveri in capo alla famiglia, cita esplicitamente quello all’educazione dei figli. I genitori italiani, cioè, possono occuparsi autonomamente dell’istruzione dei figli in maniera sussidiaria alla scuola e, se scelgono di farlo, devono dimostrare solo di avere gli adeguati i mezzi personali e/o economici.
È sbagliato pensare, in altre parole, che solo chi faccia l’insegnante di professione o chi abbia avuto in passato esperienze nel campo della formazione possa optare per l’home schooling. L’istruzione parentale è un’opzione valida per tutti gli alunni e i genitori, tanto più che non è necessario che gli ultimi si occupino in prima persona delle attività formative in cui impegnare i figli. Al contrario di come sembrerebbe suggerire l’espressione, cioè, l’home schooling non è necessariamente scuola a casa e fatta con i genitori: chi sceglie l’istruzione parentale può iscrivere i propri figli a una scuola online o affidarli a un tutore o a un insegnante privato.
Non ci sono insomma prescrizioni particolarmente stringenti rispetto al come fare istruzione parentale in Italia, né rispetto a chi può farla. Quanto all’ultimo aspetto si potrebbe essere portati a pensare che l’home schooling sia più adatto ai primi anni di scuola e in effetti sono i numeri ufficiali a confermare che la maggior parte di famiglie che hanno fatto domanda di istruzione parentale sono in Italia famiglie con bambini che frequentano la scuola elementare o la scuola media. Con ogni probabilità c’entra il grado di tecnicismo che assumono gli insegnamenti delle scuole superiori e man mano che ci si avvicina alla meta del diploma. In via del tutto teorica, però, alunni e famiglie potrebbero impegnarsi nell’home schooling fino all’ultimo anno prima della maturità a patto di attenersi a un piano di attività didattiche in linea con le apposite tabelle ministeriali.
Forse gli unici requisiti da rispettare quando si opta per l’home schooling sono, infatti, quelli burocratici e cioè aver fatto apposita domanda di istruzione parentale a una scuola del territorio entro la fine di gennaio per ogni anno scolastico successivo che si intende svolgere in home schooling e iscriversi entro la fine di giugno dell’anno scolastico in corso all’esame di idoneità che accerta conoscenze e competenze acquisite dal bambino e che permette di passare all’anno successivo.