di Antonino Nicolò – Personalmente non mi fa impazzire la questione vicesindaco, assessore, dirigente, futuro sindaco e cianfrusaglie varie.
D’altronde se di giorno apro gli occhi, non è mio potere scegliere
ciò che deve presentarsi alla mia vista.
Potremmo metterla cosi: se parli di politica spuntano le poltrone.
E ti viene voglia di sederti, rilassarti e stare a guardare; ma se preferisci l’agire ecco che alcune riflessioni vengono naturalmente alla mente.
Cercherò comunque di amalgamare in una sintesi superiore:ciò che dovrebbe contare è un progetto, una sostanza e non un “sofà” dove appoggiare i glutei.
Non mi va neppure di scadere nel già detto e sentito, nonché nel generico e nell’incompleto.
A poco servono i proclami ed i “disegni politici” se non si possono suffragare con altrettante valide argomentazioni.
Un esempio di questi giorni: si sono ridotte del 40% le spese della notte bianca e si punta sulle eccellenze locali.
Tradotto, vuol dire che prima si è speso troppo e non si consideravano gli autoctoni? Spero di no!
Raffa vicesindaco, Veneziano dirigente e compagnia a seguire. Bene, dov’è la firma del decreto?
E se poi non sarà cosi cosa dovremmo pensare?
Vorrei farvi riflettere su di una cosa: a qualcuno è venuto in mente che considerato che siamo “verso il Pdl” la scelta del vicesindaco, assessore etc. rientra in un “gioco di riequilibrio” all’interno di un partito unico? Ed il progetto comune qual è? E’ partecipato? E’ condiviso?
Potrei sollevare all’infinito domande che “rimandano” sempre a qualcos’altro ma non voglio stimolare troppo i vostri neuroni.
Solo una domanda: vi siete mai chiesto perché l’unico succo che non è in commercio è quello di nespola?
Se non sapete rispondere a questa domanda non saprete nemmeno darvi una spiegazione di qual è il motivo di una scelta politica rispetto ad un’altra. Questo è il guaio peggiore di questa politica.
Non è certo il semplice e banale tornaconto personale(dato per certo ormai) ma è, purtroppo, l’assenza di un “progetto comune al fine di”.
E per usare un ossimoro caro agli gnostici potremmo dire che viviamo in un mondo illuminato da una “luce oscura”. Forse il lettore lo avrà sospettato.
Non vorrei avervi instillato un supplemento di nuovi dubbi, considerato che già viviamo in un’epoca concitata e tumultuosa, se cosi fosse me ne scuso.
Cercherò di spiegare , in maniera più fruttuosa, il mio “arzighigolato” pensiero: Reggio cresce, continuiamo nel percorso intrapreso.
La città in questi anni ha vissuto (con o senza errori presenti e futuri) un’indubbia crescita: questo è evidente anche agli scettici più incalliti.
Il tutto è avvenuto perché un signore (tale Scopelliti), sindaco di questa città ha portato avanti un suo progetto, adoperando gli strumenti che aveva a disposizione che hanno consentito di conseguire risultati apprezzati da tutti. Questi sono i fatti di facile interpretazione per tutti.
Un siffatto progetto (anche se personale) non può e non deve essere interrotto, ma deve necessariamente avere un suo naturale svolgimento. Quale ?
Scopelliti deve essere il candidato a Governatore della Calabria, e non per banale campanilismo bensì per una visione più ampia del futuro della nostra Regione.
Il rilancio del Sud non può ne deve fermarsi a Reggio ma deve estendersi.
Reggio potrà cosi continuare, con Scopelliti Presidente, nella sua crescita e potremmo sperare tutti in una reale cambiamento di rotta in Calabria.
A poco possono servire il “giochino della poltrona”, che ripeto personalmente non mi appassiona; anzi penso che i galloni si conquistano sul campo (Scopelliti docet) e pertanto mi limito ad una “vigilanza critica” suggerendo alle “menti più vigorose”di concentrarsi sull’interesse reale della nostra città: non limitarsi ad una questione di forma ma di sostanza.
*Capogruppo di Alleanza Nazionale.