• ‘Calabria: La regione dove i diritti sono calpestati da un’oligarchia politico-burocratica’, lettera di un cittadino

    Da svariato tempo mi pongo una domanda.
    La Regione Calabria è una delle 15 Regioni a statuto ordinario che esistono in Italia e pertanto con gli stessi principi fondamentali dettati dallo Stato (legge cornice) per tutte le regioni oppure a mia insaputa la Regione Calabria è diventata una regione a Statuto Speciale con potestà esclusiva non solo di legiferare come vuole ma principalmente di violare qualsiasi forma di rispetto di regole e di indirizzi statali che le altre regioni applicano e rispettano?
    Ho la sensazione di non essere un cittadino di una regione libera, democratica, moderna, aperta, che si prefigge l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita oggettive e soggettive dei propri abitanti dove tra le altre cose oltre al rispetto dei doveri a cui sono tenuti i cittadini dovrebbero essere garantiti, da parte dei governanti di turno, i diritti che spettano a tutti. Sinceramente mi sembra di essere il suddito di un’oligarchia politico-burocratica (di qualsivoglia provenienza politica) che non riconoscendo mai un errore sul proprio operato spadroneggia con arroganza considerando appunto i cittadini dei semplici sudditi ai quali non è necessario dover mai dare conto di nulla. Sicuramente potrà obiettare che la situazione che ci ritroviamo è dovuta a nostre scellerate scelte al momento del voto, che purtroppo devo riconoscere. Gli elettori calabresi nel corso degli anni sin dal 1970 ad oggi hanno tentato inutilmente di cambiare le cose dando fiducia con il voto a diversi e contrapposti schieramenti politici nella speranza di migliorare le cose in una regione che come il gambero va sempre di più a ritroso. Purtroppo pur avendo cambiato con il voto schieramenti politici e persone il risultato rimane sempre lo stesso. A questo punto a causa della sempre più acclarata inefficienza politica-amministrativa dimostrata dai nostri rappresentanti forse sarebbe il caso di Commissariare o Nazionalizzare la Regione Calabria ricorrendo magari, come è stato fatto ultimamente per i musei, a nominare dirigenti di altra nazionalità. Sono convinto che questi dirigenti mettendo in atto un modo completamente diverso di operare, una mentalità moderna ed una preparazione molto qualificata e dinamica nel gestire le cose, che i nostri rappresentanti sia politici che burocratici nel corso degli anni hanno dimostrato di non possedere, potrebbero essere utili a migliorare lo stato delle cose, ridando fiducia a tutti i cittadini calabresi, facendoli finalmente sentire di far parte di una Regione moderna, civile e democratica e non più sudditi. Sicuramente queste mie proposte saranno considerate delle utopie o dei voli pindarici che mai potranno realizzarsi ma potrebbero servire magari da pungolo e dare una scossa al dormiente ed inefficiente carrozzone politico burocratico regionale. Sperando in tempi migliori.

    Giuseppe Russo