• Sul futuro della sanità nella piana

    Riceviamo e pubblichiamo

    I numeri che non danno ragione a Polistena e Palmi

    Analizzando i dati ISTAT, che forniscono la composizione della popolazione dei 33 Comuni della Piana di Gioia Tauro al 1 gennaio 2008, è possibile trarre alcune considerazioni alquanto significative, oltre ogni ragionevole dubbio, in merito all’Ospedale unico deciso a maggioranza dai sindaci di quei comuni: intanto la popolazione complessiva residente nella Piana è di 163.598 abitanti.

    Tirare in ballo altre comunità che non appartengono al bacino della Piana è fuorviante e servirebbe solo a falsare la inconfutabile realtà dei numeri.

    I dati ISTAT dicono che la popolazione gravitante su Palmi (Palmi, Seminara, Santa Eufemia, Sinopoli, Melicuccà e San Procopio) è di 30.532 abitanti pari al 18,66% dell’intera popolazione.

    Dicono anche che la popolazione che gravita su Polistena (Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Feroleto, Galatro, Maropati, Melicucco, Polistena, San Pietro di C., Serrata, San Giorgio e Giffone) è di 44.258 abitanti pari al 27,06% della popolazione complessiva della Piana.

    La rimanente popolazione 88.808 abitanti pari al 54,28%, ossia la maggioranza assoluta della popolazione della Piana, è collocata in posizione estranea agli interessi di parte di Polistena e Palmi ed è favorevole alla soluzione razionale presa dai loro sindaci che in ambito consortile si sono espressi per l’Ospedale unico da realizzarsi a Cannavà nell’interesse di tutti ( ivi compresi gli interessi dei cittadini di Polistena e Palmi che invece remano contro).

    Tanto per essere chiari, la sola popolazione dei 4 (dico quattro) comuni intorno al Porto (Gioia Tauro, Rizziconi,  Rosarno   e San Ferdinando) è  di 45.276 abitanti residenti. Si sa anche che nei 4 Comuni vivono intere colonie d’immigrati non censiti e che la popolazione fluttuante per ragioni connesse alle attività portuali è notevole e valutabile, per difetto, ad almeno 5000 abitanti.
    Questa popolazione sta pagando, ed ancora di più pagherà in futuro, le scelte sbagliate della Regione che ha concentrato solo  nei loro territori tutte le porcherie  della Piana, della Provincia e della Regione. E’ certo che proprio loro dovranno ricorrere a cure mediche ed ambulatoriali in massa, in mancanza di forti azioni preventive e di monitoraggio sull’inquinamento. Sono queste le popolazioni  che meritano maggiore ascolto da parte delle autorità regionali. 

    Di grande rilevanza è l’altro polo concentrato attorno a Taurianova (Cittannova, Molochio, Oppido, Terranova SM, Taurianova e Varapodio) 37.033 abitanti e i comuni Montani di Cosoleto, Delianova, Santa Cristina e Scido altri 6.499 abitanti: popolazioni che hanno optato per l’unico Ospedale della Piana a Cannavà.

    Cannavà è raggiungibile dai comuni più distanti in non più di 30 minuti, mentre la maggior parte della popolazione è collocata a distanze inferiori a 15 minuti.

    E’ solo per opportunità campanilistica che gli amministratori di Polistena e qualche sindaco dei paesi di quel  circondario vorrebbero che ci fossero  sul territorio della Piana due strutture ospedaliere. Ma solo i duri di cuore (o di testa?)  non si accorgono che questa soluzione non sarebbe portatrice di benefici nemmeno per i cittadini che ospiterebbero le due strutture. Invece Costringerebbero tutti gli altri cittadini a seguire  la solita strada che conduce verso altri lidi meglio organizzati e progrediti che di solito sono collocati al Nord.

    Ha senso mantenere in vita un ospedale obsoleto quale è quello di Polistena? Non sarebbe più vantaggioso per il personale medico, paramedico e per tutti gli operatori che operano in codesto luogo dare le loro prestazioni in un centro ospedaliero che ha una più efficiente distribuzione dei reparti ed è organizzato con criteri moderni, capace di produrre risultati che noi cittadini della Piana non conosciamo ed invidiamo ad altre realtà nazionali?

    Non sarebbe più vantaggioso per i pazienti di quell’area d’influenza essere ricoverati in un centro molto, ma molto più confortevole di quello del loro paesello, dove equipe di medici altamente specializzati e consapevoli delle loro potenzialità possono usufruire di tecniche  e conoscenze all’avanguardia?

    Noi cittadini della Piana a questi risultati miriamo.

    Voi di Polistena cosa chiedete che perduri l’andazzo di questa sanità inefficiente che ci costringe a migrare per curare i nostri acciacchi?

    Il sindaco e quei politici di Palmi, che vorrebbero arroccare l’Ospedale della Piana sulle colline di Palmi, sono solamente anacronistici e male farebbero a perseguire obiettivi di bottega, contro gli interessi di tutti i cittadini, anche di quelli che vivono a Palmi. E’ risaputo che farebbero di tutto per trarre qualche ingannevole vantaggio a discapito della collettività della Piana.

    Ancora peggio si comporterebbero le autorità regionali a dare ascolto a fasulle richieste di campanile.

     

                                                                                                      Per il “Bene Comune”

                                                                                                         Ing. Andrea Cento

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