Riceviamo e pubblichiamo
Caro direttore, le scrive un cittadino frustrato di questa città.
frustrato, perchè ormani completamente rassegnato al fatto che, nonostante gli anni e le amministrazioni passino, reggio non cambi mai veramente.
nè il suo popolo, nè i suoi amministratori.
anzi quest’ultimi si rendono ancora più ridicoli.
è da anni che sentiamo gli slogan quali:
REGGIO CITTA’ TURISTICA o REGGIO CITTA’ d’ARTE….
ma io dico, chi propone determinati spot, è mai andato a visitare una vera città turistica, o una città d’arte
Perchè è inconcepibile, e ripeto INCONCEPIBILE, che il 28 di giugno, il centro, il cuore della città, il suo luogo simbolo, ovvero il lungomare, si presenti nello stato in cui è.
muri imbrattati
panchine in pietra rotte, spezzate, disseminate ovunque
lampioni al buio
aiuole abbandonate
fontane guaste o completamente distrutte
marciapedi dissestati
per non parlare dello scempio dei famosi gazebo
mi vergogno…MI VERGOGNO e sto male, a passeggiare con amici forestieri, a cui ho sempre decantato le lodi e le bellezze della mia città, e portarli in quello che dovrebbe essere il più bel chilometro d’italia, ridotto in tali condizioni. Che schifo.
Ma è tanto difficile mantenere del decoro a reggio calabria?
Come si può pretendere di fare del turismo in simili condizioni?
e poi si parla di grandi opere, di grandi eventi.
che si inizi dalle basi. dalle cose semplici.
si fulmina un lampione, lo si sostituisce il giorno dopo, non 3 mesi dopo.
scrivono sui muri?
si ripulisce subito, ma che ci vuole? cosa?
non avete imbianchini sottomano…chiamatemi, vengo io con un paio di amici.
io penso che la città sia di tutti, ovvero anche la mia, e non, come pensano in tanti purtroppo, che non sia di nessuno.
qui sta la differenza.
per fare del buon turismo, ci vuole prima di tutto la buona educazione…non l’inglese.
cordiali saluti. fabio gaglioti.