• De Gaetano: “Abbraccio tra politica e ‘ndrangheta sconcerta ma non sorprende”

    Dal Presidente della Commissione regionale antimafia, Nino De Gaetano, riceviamo e pubblichiamo

    “Sconcerta, certo, ma non può sorprendere l’abbraccio mortale tra cosche e palazzi della piana di Gioia Tauro svelato dall’indagine della Squadra mobile di Reggio Calabria. Dal lavoro encomiabile delle forze dell’ordine e dalle sconvolgenti ipotesi di reato nei confronti degli amministratori locali arriva, semmai, l’ennesima, pesante conferma di quella democrazia azzoppata dagli interessi delle ‘ndrine che troppi cittadini calabresi sono costretti quotidianamente a sperimentare”. Lo dichiara il presidente della Commissione regionale antimafia, Nino De Gaetano, a parere del quale l’operazione coordinata dai magistrati della Dda reggina contro la potente cosca Piromalli “deve offrire l’occasione per una complessiva e seria riflessione sugli strumenti di tutela della sovranità popolare, troppe volte azzerata da infiltrazioni criminali in uffici pubblici e aule consiliari”. Per De Gaetano “non si può, di fronte allo scenario delineato dagli inquirenti, manifestare stupore visto che gli ultimi vent’anni di cronaca della piana di Gioia Tauro hanno registrato un autentico assedio della ‘ndrangheta al palazzo comunale, con un sindaco, Vincenzo Gentile, assassinato nel 1987, con l’arresto di alcuni amministratori nel 1988, con un primo scioglimento del Consiglio comunale nel 1993, prorogato di un anno perché, si leggeva allora nel decreto, “il degrado ambientale e culturale che caratterizza il territorio e lo stesso tessuto sociale del paese sono di ostacolo all’azione di recupero dell’amministrazione”, fino al secondo azzeramento nel 2008. Senza tralasciare le intimidazioni nei confronti di chi ha pure provato a far spirare un vento nuovo in Comune. Ma il copione con cambia se ci spostiamo, per esempio, a Seminara, Melito Porto Salvo, Lamezia Terme, con Consigli comunali sciolti più volte”. “E allora – prosegue De Gaetano – si tratta di evitare la tentazione degli sterili complimenti “d’ordinanza” per ragionare, politica e società civile insieme, di nuovi e più efficaci antidoti da opporre a un virus evidentemente capace di superare le barriere legislative (legge sullo scioglimento dei Comuni e certificazione antimafia) finora opposte”.  “In caso contrario – conclude De Gaetano – non ci resterà che attendere la prossima inchiesta per ostentare il solito, indignato stupore”.  

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