Di Angela Panzera – La Procura della Repubblica ha chiuso le indagini per il dentista reggino Eugenio Leonardo finito agli arresti domiciliari il 18 aprile scorso quando il gip Olga Tarzia, su richiesta del pm Sara Amerio, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare poiché avrebbe emesso circa 100 certificati falsi nei confronti di Mario Surace, 53enne pluripregiudicato, per favorire la sua evasione dagli arresti domiciliari fra la fine del 2013 e il giugno del 2014. Le accuse per il professionista, che vanta parentele importanti nelle Istuzioni, sono pesantissime: procurata evasione, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’Autorità Giudiziaria e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti il servizio di pubblica necessità. Ma ce ne sono di nuove. Le indagini, compiute dai Carabinieri della stazione di Catona diretta dal maresciallo Carmelo Sberna, hanno portato la Procura a contestare altre ipotesi di reato ossia l’esercizio abusivo della professione medico-odontoiatrica e l’abusivo mantenimento di uno studio medico senza autorizzazione. Ma andiamo per ordine. Tutto ha inizio nel giugno del 2014 quando i militari arrestarono in flagranza Surace per evasione. Egli infatti era stato autorizzato a recarsi dal dentista, ma prima avrebbe dovuto informare gli investigatori. Troppo spesso però comunicava di dover andare da Leonardo ed è per questo che gli inquirenti ci hanno voluto vedere chiaro. Il 14 giugno scorso i Carabinieri, dopo averlo pedinato, hanno accertato che Surace intono alle ore 9 del mattino, subito dopo essere uscito di casa, anziché recarsi dal dentista, come preannunciato telefonicamente alla stazione dei Carabineri, si recò presso l’esercizio commerciale della moglie, una rosticceria. Egli cercò di giustificarsi mostrando il certificato, firmato proprio da Leonardo, nel quale era scritto che Surace era stato visitato dalle 9 alle 12 di quel giorno. Peccato però che i Carabinieri lo hanno beccato nell’orario in cui era scritto che era dal dentista. Nel corso della perquisizione presso lo studio medico di Leonardo, i Carabinieri non hanno rinvenuto nessuna traccia di Suraci. Nessuna fattura, cartella clinica, radiografie o altra documentazione attestante la patologia, in qualità di cliente del Surace, è stata trovata. Prima che venisse notificata l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Leonardo i Carabinieri avrebbero scoperto che il dentista, dopo quella perquisizione, aveva chiuso il suo studio dentistico ubicato alla periferia Sud della Città, ossia nei pressi di Via Sbarre inferiori. Stando all’ipotesi accusatoria però, Leonardo avrebbe continuato ad esercitare la sua professione presso uno studio dentistico ubicato in via Padova. Sono stati svolti alcuni accertamenti e questo studio medico è risultato essere privo di alcuna autorizzazione per l’esercizio della professione odontoiatrica. Successivamente la Procura ha disposto una perquisizione presso lo studio medico dell’ex moglie di Leonardo, la dentista Carmela Leonora Rosaniti. La donna- per cui ancora le indagini sono in corso- è anche lei finita nel registro degli indagati poiché anche questo studio dentistico sarebbe sprovvisto delle relative autorizzazioni. Tre sono quindi in tutto gli studi medici ad essere stati sequestrati dal pm Amerio. Per quanto riguarda l’altra accusa, ossia quella di esercizio abusivo della professione, da accertamenti gli inquirenti avrebbero appurato che Leonardo sarebbe stato cancellato dall’ordine dei medici e degli odontoiatri a partire dal 22 novembre del 2012 poiché non avrebbe pagato le quote annuali per il mantenimento della sua iscrizione presso l’ordine professionale. Adesso quindi l’indagato, assistito dai legali Giuseppe Mazza e Francesco Albanese, ha tempo 20 giorni per chiedere di essere sentito dal pm Amerio e-o per presentare documenti e memorie.
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