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    Catanzaro – Processo ‘All inclusive’: chiesto rito abbreviato per 6 indagati

    Sono 6 le richieste di giudizio abbreviato, fatte nel corso dell’udienza preliminare a carico delle 22 persone coinvolte nell’operazione “All inclusive”, diretta a sgominare, secondo quanto ricostruito dalla Dda di Catanzaro, un’organizzazione dedita al traffico di droga con canali di rifornimento in tutta la regione.

    Davanti al giudice distrettuale di Catanzaro, Pietro Scuteri, hanno scelto il rito abbreviato, i difensori di: Giuseppe Tolomeo (34 anni, difeso da Giuseppe Fonte), Massimo Fazio (39, avvocato Giuseppe Fonte), Stefano Sestito (25, avvocato Antonio Lomonaco), Fabio Valentino (24, avvocato Antonio Rania), Alessio Melina (22, avvocato Arturo Bova), Lorenzo Merante (33, avvocato Nicola Tavano). Si è invece riservato di presentare richiesta di abbreviato alla prossima udienza Vittorio Garcea (29, avvocato Arturo Bova).

    I riti alternativi avranno inizio il 23 marzo prossimo e per i restanti 16 indagati, invece, la richiesta è stata di mandarli al processo dibattimentale. Proseguirà il 16 febbraio, la normale udienza preliminare al termine della quale il gup decidera’ se e chi mandare sotto processo, come richiesto oggi in aula dal pubblico ministero, Vincenzo Capomolla, o eventualmente se e chi prosciogliere dalle accuse, come richiesto al termine delle proprie arringhe dai primi otto difensori che hanno preso la parola.

    L’operazione “All inclusive” del 24 febbraio scorso è stata condotta degli uomini della Squadra mobile di Catanzaro in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare che portò 15 persone in carcere, 6 agli arresti domiciliari e una all’obbligo di dimora (Approfondisci qui la notizia). L’inchiesta, secondo quanto reso noto all’epoca del blitz, avrebbe consentito agli inquirenti di svelare un sodalizio di soggetti capeggiato da persone di spessore criminale che si avvalevano della complicita’ di giovanissimi particolarmente violenti, dedito anche a rapine ed estorsioni, ma che si sarebbe occupato soprattutto di rifornire di stupefacenti una clientela d’èlite del capoluogo calabrese.

    Nel procedimento rimasero coinvolti anche alcuni “insospettabili” come l’avvocato Gennaro Corea, di 35 anni, sospettato inizialmente anche di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina, contestazione poi venuta meno nella richiesta di rinvio a giudizio. Per lui il rischio di rinvio a giudizio insieme a: Antonio Scozzafava (51 anni); Giovanni Russo (43), Alessio Gennaro Spagnolo (29), Antonio Gualtieri (42), Massimo Purcaro (40), Giuseppe Barbuto (39), Maurizio Anastasi (53), Alfredo Benincasa (37), Antonio Nisticò (24), Domenico Rubino (40), Santo Grande (56), Filippo Potenza (35), Gheorghe (detto Giorgio) Liciu, Maurizio Colicchia (47).