• Locri (RC), centinaia di studenti per il nono anniversario dell’omicidio Fortugno

    Alla Casa della Cultura del Comune  la cerimonia di premiazione del concorso di videoclip “Non abbiate paura” sul tema della legalità.

    E’ stata una giornata densa di emozioni e riflessioni quella di oggi a Locri. In occasione del nono anniversario dell’omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso il 16 ottobre del 2005 a palazzo Nieddu del Rio, proprio durante le primarie dell’Unione. L’evento di commemorazione come ogni anno ha vissuto un primo momento di raccoglimento a Palazzo Nieddu del Rio con la deposizione della corona di fiori a cura del Consiglio regionale, alla presenza del presidente dell’Assemblea calabrese Francesco Talarico. locri2Presenti inoltre il vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria, Giovanni Verduci, il questore di Reggio, Guido Longo, il comandante provinciale dei Carabinieri, Lorenzo Falferi e la consulente della commissione Antimafia, Angela Napoli. Durante la cerimonia è stata data lettura dei messaggi istituzionali da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, del capo della Polizia, Alessandro Pansa e del ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta. A seguire, la Santa messa presso la cappella dell’ospedale di Locri.
    La Casa della Cultura del Comune ha accolto centinaia di studenti da Locri, Palmi, Rosarno, Gioiosa, Roccella e Reggio Calabria, per la cerimonia di premiazione del concorso di videoclip “Non abbiate paura” sul tema della legalità. L’incontro, moderato dal direttore di Labecom Giampaolo Latella, è stato aperto dai saluti istituzionali del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, e di Daniela De Blasio in rappresentanza della Provincia di Reggio Calabria.locri4
    “Nell’anno che è passato dal nostro ultimo incontro – ha detto Maria Grazia Laganà Fortugno – dalla Suprema corte di Cassazione è arrivata la sentenza che mette la parola fine, con la conferma delle condanne all’ergastolo irrogate nei confronti di organizzatori ed esecutori del delitto di Franco. Voglio dirlo chiaramente – ha poi aggiunto Laganà Fortugno – mi auguro che una particolare attenzione alla composizione delle liste per il rinnovo del consiglio regionale venga posta da tutti i partiti politici e in particolare dal mio. La legalità va praticata nei fatti, abdicando soprattutto alla ricerca del facile e chiacchierato consenso, e non rincorsa con semplici enunciazioni di principio”.
    Numerosi i video pervenuti con cui i ragazzi hanno voluto offrire il loro contributo per il cambiamento che, specie dopo eventi come quello drammatico di nove anni fa, si ha la responsabilità di perseguire. Presente una folta delegazione delle scuole che hanno preso parte al concorso. La giuria guidata da Gianvito Casadonte, ideatore e direttore artistico del Magna Graecia film festival da dieci anni rivolto ai giovani autori, ha apprezzato i lavori dei ragazzi. L’attività di valutazione ha visto protagonisti anche gli altri componenti della giuria ossia Fabio Mollo, regista del film “Il Sud è Niente” applaudito ai festival di Toronto, Berlino e Roma, Gabriella D’Atri, giornalista del Tgr Rai Calabria, Vittorio Zannino, imprenditore impegnato nella promozione della cultura cinematografica.
    Questi gli istituti che hanno partecipato al concorso: Istituto Magistrale “Mazzini” Locri, Istituto San Vincenzo de’ Paoli di Reggio Calabria, Liceo Scientifico “Mazzone” di Roccella – Gioiosa e Istituto d’Istruzione Superiore “Einaudi” di Palmi, Liceo scientifico “Zaleuco” di Locri, Istituto d’Istruzione superiore “Oliveti- Panetta” di Locri, Istituto d’Istruzione superiore “Piria” di Rosarno, Istituto tecnico industriale “Vallauri – Panella” di Reggio Calabria.
    Il liceo scientifico “Zaleuco”di Locri si è aggiudicato il primo posto con il videclip dal titolo “Anime bianche”. Questo lavoro sarà trasmesso per un mese sull’emittente televisiva Reggio TV. Gli altri due riconoscimenti previsti sono stati assegnati all’Istituto tecnico Industriale “Vallauri-Panella” di Reggio Calabria con il video “Le nostre ribellioni” e all’istituto d’Istruzione superiore “Piria” di Rosarno con la clip “Io non ho pura”. Tutte le scuole hanno ricevuto una targa ricordo. Durante la manifestazione l’onorevole Lorenzo Diana, ha ricevuto un riconoscimento in rappresentanza della Fondazione “Antonino Caponnetto”. Alle prime tre scuole classificate sono state consegnate anche tre borse di studio del valore di mille euro alla prima e cinquecento alle altre due.

    Di seguito il discorso integrale dell’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno:
    Autorità, signore e signori, ma soprattutto ragazzi,
    grazie della vostra partecipazione all’incontro che, anche quest’anno, abbiamo inteso organizzare per commemorare la figura di mio marito Franco.
    Nove anni dopo il suo sacrificio, abbiamo deciso di allestire un evento particolarmente sobrio e semplice, in linea con il clima di rigore che caratterizza la vita del nostro Paese.
    Ma, al di là di questo, abbiamo voluto conferire all’appuntamento di oggi un grande valore simbolico, coinvolgendo coloro i quali, in tutti questi anni di ricerca della verità e di lotta per la legalità, sono stati i grandi protagonisti di tante battaglie: i giovani.
    Oggi, qui, assieme a noi, ci sono centinaia di studenti provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria, che hanno accettato di partecipare a un concorso di idee e di raccontare, in tre minuti appena, attraverso un filmato, la loro visione del Bene comune.
    Sono infatti fermamente convinta che, per raccogliere l’esempio e l’eredità di Franco, sia fondamentale incidere in profondità sulla vita e sui comportamenti dei ragazzi, inculcando loro i valori della democrazia e della solidarietà sociale, e promuovendo la cultura della legalità.
    Dipendono infatti, dalla nostra capacità di incidere in positivo sulle giovani generazioni, le nostre possibilità di successo nella difficile sfida alle mafie e a ogni forma di criminalità organizzata.
    A cominciare dal nemico che combattiamo in questo territorio: la ‘ndrangheta.
    Lavorare sui ragazzi è fondamentale per portare avanti quel percorso di bonifica sociale che non può essere intrapreso solo con la pur necessaria azione repressiva.
    Le mafie si lottano sui banchi di scuola prima che nelle aule di giustizia.
    Nell’anno che è passato dal nostro ultimo incontro, proprio dai Tribunali, e in particolare dalla Suprema corte di Cassazione, è arrivata la sentenza che mette la parola fine, chiudendo definitivamente la vicenda processuale in ordine all’omicidio di mio marito.
    Le condanne all’ergastolo irrogate nei confronti di organizzatori ed esecutori del delitto di Franco, non rimargineranno mai una ferita destinata a restare sempre aperta nella vita mia e dei miei figli, ma dicono quanto meno una parola chiara e definitiva su cosa armò la mano di chi uccise Franco in un seggio delle primarie dell’Unione.
    La verità ci dà la forza di andare avanti e deve rinnovare lo slancio di ciascuno di noi sul fronte della lotta alle mafie.
    Un impegno che non deve mai venir meno da parte di tutti noi, e che deve continuare a rappresentare la stella polare del nostro agire quotidiano.
    Voglio dirlo chiaramente: mi auguro che una particolare attenzione alla composizione delle liste per il rinnovo del consiglio regionale venga posta da tutti i partiti politici e in particolare dal mio.
    La legalità va praticata nei fatti, abdicando soprattutto alla ricerca del facile e chiacchierato consenso, e non ricercata con semplici enunciazioni di principio.
    Altrimenti, se così non fosse, non avrebbe senso tutto questo.
    Non avrebbero senso le manifestazioni, le commemorazioni, le celebrazioni.
    Non avrebbero senso i fiumi d’inchiostro e i profluvi di parole.
    Non avrebbe più un senso neppure il sacrificio di Franco.
    E invece quell’atroce delitto ha sedimentato nelle giovani generazioni un sentimento di vera indignazione contro la ‘ndrangheta, facendo nascere ragazzi che, a diciassette o diciotto anni, sono riusciti a raccontarci in pochi minuti, con bravura, dovizia di particolari e competenza, ciò che per loro è la legalità.
    Li ringrazio tutti per quello che hanno fatto.
    Ringrazio i loro docenti e i dirigenti scolastici per aver condiviso le finalità di questo progetto, così come ringrazio le autorità oggi presenti e i giurati che, devo dire la verità, con grande difficoltà hanno dovuto compiere una scelta.
    Questa giornata non vuol concludersi con la consegna di un premio ai migliori, ma con l’esaltazione di un esempio che merita di essere raccontato a tutti.
    Oggi non sono gli adulti a spiegare ai giovani cosa fare e cosa, invece, non fare.
    Sono i giovani ad accendere e illuminare di nuova luce la quotidianità degli adulti.
    Apriamo i nostri cuori alla speranza, senza paura.
    L’alba di un futuro migliore appare già, e si manifesta con gli occhi, i sorrisi e la gioia di vivere che appartengono a questi meravigliosi ragazzi.
    Grazie.
    locri3