• Il Tar ridà diritto al voto alla Calabria: il vuoto post Scopelliti, quando si vota?

    di Clara Varano – “Con la sentenza di ieri del Tar è stato restituito il diritto al voto ai cittadini dopo un tentativo della politica di negarlo”. Così l’avvocato Francesco Pitaro commenta, nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro, la sentenza del Tar della Calabria che ieri con un’ordinanza ha stabilito che la Regione deve indire, attraverso il suo presidente Antonella Stasi, la data delle elezioni entro e non oltre 10 giorni. Una sentenza storica e che però lascia l’amaro in bocca. È stato necessario che un tribunale ricordasse ai nostri rappresentanti, niente di più che questo, il loro ruolo ed il loro compito, garanti dei diritti dei cittadini, depositari dei loro bisogni. “Bisogna sottolineare – ha continuato Pitaro – che tutto parte dalla nuova legge elettorale con la quale il Consiglio ha sottratto il potere di indire le elezioni al Prefetto affidandolo alla Giunta che non ha un termine perentorio per farlo”. Già, la legge elettorale, nuova di zecca, bocciata da Governo per contrasta con 4 articoli della Costituzione, la carta fondamentale dei diritti, mica bruscolinei. Quella legge, secondo l’avvocato, a dire il vero, non avrebbe nemmeno potuto essere promulgata, visto che per legge il Consiglio decade dai suoi poteri, nel momento in cui il presidente della Regione si dimette, e questo accadeva molti mesi fa. Da allora un valzer infinito di motivi per cui, motivi per come, non era possibile andare alle urne per il popolo calabrese. Addirittura hanno fornito come giustificazione la riduzione dei componenti del consiglio e la.mancanza di un nuovo statuto. Scopri scopri, oggi, si viene a conoscemza di una legge di Stato, che dà la possibilità al presidente, in questo caso facente funzioni, Stasi di indire le elezioni e di ridurre anche senza statuto il numero dei consiglieri. Che è successo dunque? Secondo i rappresentanti delle associazioni che hanno fatto ricorso al Tar “tutti in un modo o nell’altro, stavano cercando di accomodare i propri ingeressi”. Bene, il Tar ha detto stop ai giochi, stop ai sotterfugi, stop alle manovre. “L’ordinanza del Tar – rimarca infatti l’avvocato Pitari – ha certificato l’inadempienza del presidente Antonella Stasi stabilendo che se lei non indicherà una data nei prossimi dieci giorni sarà il Prefetto a farlo nei successivi cinque giorni. Entro quindici giorni, dunque, avremo una data. Quello che è grave è che la politica ha violato il diritto dei cittadini al voto ed è dovuto intervenire il Tar per ripristinare un ordine corretto delle cose”. Il ricorso al Tar, abbiamo chiarito, è stato presentato da quattro associazioni i cui rappresentanti, Carlo Strocchi, Eugenio Occhini, Francesco Palaia ed Emilia Celia, erano presenti alla conferenza. “Finalmente – ha sottolineato Emilia Celia di Cittadinanzattiva – tutto torna nelle mani dei cittadini”. “Siamo sempre stati molto attenti all’argomento – ha dichiarato Strocchi de Il Pungolo Catanzaro -. Noi avevamo già presentato un esposto indirizzato al presidente Stasi, che però non ha trovato nessun riscontro. Oggi la politica registra un fallimento”. Occhini del comitato Articolo 48, invece, ha sottolineato “l’assenza di un dibattito politico sulla legge elettorale e come le vicende sociali in questa terra siano messe in evidenza solo dall’associazionismo e dalla Giustizia, in mezzo il vuoto”. A chiudere la conferenza Francesco Palaia di Cittadini attivi non solo Catanzaro, che ha detto: “La nostra è una vittoria di Pirro perché a perdere è stata la democrazia. Se i cittadini per vedere riconosciuti i propri diritti devono rivolgersi alla Giustizia è una sconfitta democratica e per la civiltà politica”. Nell’attesa che la nostra “civiltà politica”, dia qualche segnale utile, vediamo quale potrebbe essere la probabile data delle elezioni. Da quando verrà indicata la data, per legge è necessario trascorrano 45 giorni. Conti alla mano se la Stasi indica oggi la data, il computo parte da oggi, e si potrebbe avere una elezione unita alle amministrative di Reggio Calabria, ma se non lo fa e si attende l’intervento divino del prefetto, che potrà avvenire al massimo tra 15 giorni si arriva a Novembre, il che potrebbe essere perfetto visti i primi 15 giorni di novembre unico periodo utile per i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose per andare al voto. A tutto ciò, però, si aggiungono le primarie istituzionali indette per il 21 settembre, il quale risultato è necessario attendere e alle quali vuole prendere parte anche il leader del Movimento dei diritti Civili Franco Corbelli, che se insiste su questa linea potrebbe far slittare la data del voto anche oltre novembre. Potremmo avere, quindi, un election day al panettone…