Serata dedicata interamente alla paura ieri sera a Tabularasa. Sul palco insieme agli ideatori Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, Peppe Baldessarro, giornalista e scrittore e Rosario Cabria, dirigente medico psichiatra del dipartimento salute mentale Marche Nord, Csm fano. Due ospiti che la paura la toccano con mano. “Ci sono due tipi di paure, se semplifichiamo il tutto – ha esordito Rosario Cambira –. Quella primordiale, che istintivamente ci fa agire perché risiede nell’inconscio e quella indotta attraverso le esperienze di vita vissuta oppure per suggestione”. Sulla paura legata, invece al territorio, si è concentrato Baldessarro: “Alcuni territori sono governati da criminali con dei nomigoli ridicoli, che solo a sentirli ti viene da ridere, però è la paura che incutono a renderli protagonisti e forti”. “Nel mio mestiere, per come lo faccio io, ma non è detto che tutti facciano o debbano fare così, la paura è presente davvero. Quella che ti corre lungo la schiena quando rientri a casa la sera e chiudi l garage, sapendo che quel giorno hai scritto qualcosa di veramente pesante per qualcuno che di paura vive”. Paura di andare, paura di restare a Reggio Calabria, in Calabria. “C’è forse più paura in chi resta – ha sottolineato Cambria –. Non sempre chi va via, lega l’emigrazione a dinamiche che riguardano la paura, spesso si tratta di realizzazione. Chi resta invece, oltre ad affrontare quotidianamente la paura del territorio, molto probabilmente ha paura di andare via”. Chi resta, però “magari quella paura vuole cercare di combatterla ed è rimasto per questo motivo”, ha concluso Baldessarro. Il dibattito è stato interrotto dall’incursione teatrale diretta da Santo Nicito, con Irene Polimeni e Alessio Laganà, che hanno interpretato una piece legata alla gabbia in cui chi vive la paura e l’ansia si sente di vivere. E la paura della città viene fuori attraverso dei messaggi spot scritti dal pubblico e letti ad alta voce Manuela Musarella (APPROFONDISCI QUI). Davanti al palcoscenico, inoltre, è stata allestita una piccola mostra artistica sulla paura a cura di Teresa Ribuffo e Angela Pellicanò (LEGGI QUI).
Prima del dibattito, per Tabularasa Kids, l’incontro con la scrittrice Maria Strianese, autrice del libro “Alla ricerca dei colori perduti”. A seguire, nell’ambito della rassegna Alone, il concerto dei WNA (Why Not All).
(Foto di Antonio Sollazzo)