“Pur rendendomi conto che l’UDC, a livello regionale, cerchi di valorizzare e patrimonializzare al massimo possibile la sua rappresentanza elettiva, lanciando mezzi segnali a destra e mezzi a sinistra pensando di far credere a tutti che è pronto per il grande abbraccio, c’è da prendere atto oggi che questo suo equilibrismo, in occasione dell’elezione del collega Francescantonio Stillitani a Vice Presidente del Consiglio regionale, lo ha posto apertamente a sinistra.
E’ stato un errore del centrodestra non aver accettato sin dall’inizio quella designazione, o è stato più bravo il centrosinistra ad ammaliare l’UDC a tal punto da far dichiarare al capogruppo dei DS in Consiglio regionale la legittimità dell’azione della sua parte politica e l’apertura di nuovi scenari in vista delle regionali del 2010 ?
Sicuramente il PD ha elaborato e sta attuando una lucida e lungimirante strategia politica che, piaccia o non piaccia, fa guadagnare terreno rispetto alle minoranze consiliari, le quali non riescono a tutt’oggi ad avere la benché minima visibilità, e tanto meno riescono a dimostrare che potranno diventare validamente la prossima classe dirigente.
Certo è, a questo punto, che l’UDC non può più continuare nelle acrobazie, in quanto deve chiarire subito a tutti i consiglieri regionali ed a tutti i calabresi con chi intende stringere, oggi e domani, i suoi rapporti politici.
Dipenderà in buona parte dalla chiarezza delle sue eventualmente nuove posizioni l’entrata o meno in Giunta di Rifondazione comunista, e quindi della tenuta stessa di questa consiliatura fino alla normale conclusione.
L’estro del capogruppo dell’UDC in Consiglio non può comunque essere sottaciuto, quando ha ringraziato il centrosinistra per la posizione responsabile assunta e quando ha spiegato che la frattura con il Pdl non può essere considerata sanata per l’assenso dell’ultima ora alla candidatura di Stillitani, per cui, anche se in agosto di solito tutto si ferma, e pure la politica, l’on. Michele Trematerra o il Segretario regionale on. Francesco Talarico dovranno sobbarcarsi di chiarire, a caldo in tutti i sensi, dove stanno e dove vogliono andare.
E’ finito il tempo delle convergenze parallele, della doppia morale, del doppio forno, del prendere oggi quel che è incerto domani.
Si sappia apertamente da quale parte si sta, con chi si intende percorrere una comune strategia politica, ben sapendo ciascuno di noi che tutti sono utili ma nessuno è indispensabile”.