“Se qualcuno vuole strumentalizzare la discussione a fini interni, contingenti, commette un errore clamoroso:”. E’ la premessa con cui il premier Matteo Renzi inizia il proprio intervento alla Direzione del Pd, convocata nei giorni scorsi per fare il punto sulla politica per il Mezzogiorno, dopo la diffusione dei dati Svimez, che Renzi ha definito “estremamente negativi, da afforntare in una direzione storica molto ammpia”.
“Il Sud non – ha detto Renzi – e’ un insieme di documenti, ma di volti e storie, che attendono dal Pd e dal governo la capacita’ di dire parola fine a decenni di rimpalli. Se il Sud e’ in difficolta’ non si puo’ dare la colpa a chi lo avrebbe abbandonato. E’ una lettura auto assolutoria per la classe dirigente del Sud. La classe dirigente del Mezzogiorno non puo’ esimersi dall’assumersi le proprie responsabilita’”.
“L’Italia – ha dichiarato ancora il premier – e’ ripartita. Il dato e’ oggettivo, nel Centronord, e anche al Sud si vedono i primi dati positivi ma insufficienti. Dobbiamo dire francamente che se l’Italia e’ ripartita, il mezzogiorno non lo e’ ancora”. Renzi ha illustrato le tappe con cui vorrebbe pervenire a un pacchetto di misure per il Sud, che partirebbero con “un seminario durante la festa nazionale dell’Unita’, e attorno al 15/16 settembre un vero e proprio masterplan per il Mezzogiorno, alla ripresa parlamentare ma prima della stabilita’. il problema del Sud non e’ la mancanza dei soldi, ma la mancanza della politica. Il problema e’ politico. Se qualcuno pensa di risollevare il problema marcando la differenza tra se’ e il resto del partito, significa riprodurre gli stessi errori che sono stati alla base del fallimento. C’e’ tanto spazio per intervenire, pero’ quello che manca davvero e’ l’assunzione di responsabilita’ da parte nostra. Quando dico basta piagnistei sto chiedendo a tutti di fare uno sforzo per uscire dalla cultura del declino inevitabile”.
Tra le questioni concrete affrontate da Renzi, quella delle infrastrutture e dei trasporti: “C’e’ molto da fare: non basta che l’alta velocita’, che e’ stata una grande intuizione, si fermi a Salerno. Bisogna portarla a Bari e in Calabria”. Non ha mancato poi, il premier, di rivendicare anche alcuni meriti del suo partito: “Se l’Italia si e’ rimessa in moto in questi anni e’ merito del Pd. E’ perche’ ci siamo messi a fare le cose che dovevamo fare”.
