• Reggina: Inzaghi ha due certezze e spera di trovarne una terza

    Non è un momento facile per la Reggina. Paradossalmente il fatto che le problematiche non siano prettamente tecniche rende più difficile uscire dell’impasse.

    Nella serie di sette sconfitte in nove partite si fatica a trovare gare in cui i risultati negativi siano stati dettati dall’inadeguatezza tecnica rispetto all’avversario. Forse solo il Pisa (ed in parte il Parma) hanno ottenuto il bottino pieno contro gli amaranto per effetto della superiorità della rosa.

    In tutte le altre gare si ha la sensazione che errori evitabili, sfortuna e letture rivedibili abbiano negato l’ottenimento di punti alla Reggina. Non è questa un’attenuante, ma semmai un’aggravvante ed un attestato di stima tecnica nei confronti dei calciatori.

    In questi casi un allenatore tende ad affidarsi alle certezze. Inzaghi la ha, ad esempio, nel 4-3-3 ed in qualche singolo. Menez ed Hernani, con tutto il rispetto per gli altri, sembrano avere una marcia in più. Quando entrambi sono in campo, la palla resta molto di più tra i piedi della Reggina.  Soprattutto quando davanti c’è un avversario di livelllo più basso. Basti pensare al primo tempo di Cittadella.

    Attorno a loro il tecnico potrebbe costruire la Reggina del futuro prossimo. A loro magari potrebbe aggiungersi Galabinov che in conferenza stampa ha parlato da leader ed ha quelle caratteristiche che sembrano mancare alla squadra in attacco. Ci sarà ancora da attendere per avere il bulgaro al meglio, ma la strada ormai è tracciata. Si parla di un calciatore da oltre 100 gol in carriera.

    I più arguti potrebbero evidenziare che averli tutti e tre in campo significa pagare qualcosa in fatto di dinamicità della squadra. Ma è pur vero che si tratta di tre elementi che assicurano buone possibilità di creare grattacapi agli avversari. Ad Inzaghi il compito di gestire calciatori che, per qualità, sono sicuramente sopra la media.