• Reggina: gli errori individuali come migliore iniezione di fiducia

    Pippo Inzaghi fatica a metabolizzare sconfitte che, numeri alla mano, sono più frutto di situazioni estemporanee che di reale impotenza rispetto alla consistenza degli avversari.

    Ha più volte perco così la Reggina in questa stagione. Leccarsi le ferite  è l’unica azione ancora possibile, unitamente alla possibilità di tuffarsi subito nella preparazione del prossimo impegno. E sarà dura contro il Palermo.

    A Bolzano la Reggina ha subito due tiri in porta e ha preso gol perché le letture difensive individuali dovevano essere migliori. Inutile andare a cercare alchimie tattiche che avrebbero potuto cambiare l’inerzia del destino della patita.

    Dire, ad esempio, che un giocatore esperto come Di Chiara poteva fare meglio in occasione del primo gol è una tesi che non ferirà un ragazzo intelligente come il terzino sinistro amaranto. A Reggio tutti gli vogliono bene per l’attaccamento ai colori ed è ovviamente anche un grande giocatore per la cadetteria. Proprio per questo ci si aspettava che seguisse Rover, ovvero colui il quale si incunea in area indisturbato e mette in mezzo un pallone pericoloso. Su cui Contini probabilmente poteva fare meglio nella respinta, ma oltre a lui anche il controllo su Odogwu poteva esser migliore. Troppi calciatori si sono fatti attrarre dalla palla.

    Non è, inoltre, possibile che un centravanti stacchi senza troppi problemi tra due centrali di spessore come Cionek e Gagliolo. Due difensori importanti che in carriera hanno neutralizzato punte decisamente più quotate dell’italo-nigeriano in forza alla squadra di Bisoli. Isolare queste situazioni in cui si doveva fare meglio può contribuire a rafforzare l’idea che la squadra continua a giocare bene, a imporre il proprio gioco e a perdere per distattenzioni o errori di valutazioni che possono essere evitati.

    Soprattutto se a farli sono giocatori che hanno qualità per poterlo fare. La facilità con cui si riesce a circoscrivere le situazioni decisive può essere un’iniezione di fiducia per sottolineare la forza della squadra. A fare la differenza, come sempre accade in Serie B, sarà come ogni squadra reagisce alle cadute. Quelle, a volte rovinose, sono una costante per tutte le squadre in un campionato che resta storicamente equilibrato.