• Lettere a strill | Falcomatà: perché non si dimette?

    Riceviamo e pubblichiamo – Non occorreva un talento politico raffinato per comprendere che questo tracollo verticale del PD a Reggio e in Calabria fosse tanto prevedibile quanto difficilmente evitabile , frutto amaro di una disarmante, scellerata ed incomprensibile conduzione delle amministrazioni comunali e regionali, le quali sono riuscite nell’ impresa ” evangelica ” di resuscitare un blocco socio-politico che era irrimediabilmente morto e sepolto , sommerso da anni di scelleratezze amministrazioni..

    Ci arroghiamo il merito di aver intuito, con larghissimo anticipo, che queste due “‘guide illuminate ” , comunali e regionali, non avessero i requisiti, nemmeno minimali , per interpretare e soddisfare le istanze popolari ,nonostante il consenso plebiscitario che entrambi avevano ottenuto, approfittando di condizioni politiche tanto eccezionali quanto irripetibili.

    A lungo abbiamo fatto ” opposizione” , ( anche da soli , ci sia riconosciuto) , quando , dai primi gesti politici, si poteva criptare un chiaro ed inequivocabile tradimento dell’ ampio mandato ricevuto, mentre , i più, alla ricerca di un predellino sul carro dell’occasionale vincitore, belavano qualche misera prebenda.

    Abbiamo più volte richiesto, al primo cittadino , di recuperare , nel suo profondo, un po’ di pudore, compiendo un gesto che mitigherebbe ,appena, il mesto ricordo che la città avrà di lui : si dimetta , ( imitando il suo ex capo) prendendo ( anche lui) atto del suo monumentale fallimento.

    Liberi la città da questo incubo in cui è stata fatta precipitare, lasciando decidere liberamente ai suoi abitanti chi dovrà farla uscire da questo pantano, prima di essere cacciato con i forconi dal Palazzo dove , da troppo tempo, bivacca con i suoi geniali collaboratori, non ricercando altrove , maldestramente, responsabilità che sono esclusivamente sue.

    Accanirsi ulteriormente con questa insulsa ed inconsistente gestione, significherebbe assumersi la storica responsabilità di sopprimere , per sempre, anche la minima speranza di rinascita di questa città.

    L’ appello resterà ( come al solito) inascoltato?

    Allora non resta altro che sperare che, finalmente si concludano le indagini ormai da lungo tempo in corso sui piani alti del Cedir.

    Avv. Salvatore Chindemi