Ombrelli aperti in tutta Italia per una decina di giorni, temperature nella media del periodo con possibile peggioramento all’inizio della prossima settimana. Un quadro meteo eccezionale che non avevamo mai registrato nel 2022, con tanti giorni di pioggia e possibili fenomeni persistenti sulle stesse zone per più tempo.
C’è allerta per potenziali situazioni alluvionali, con la formazione di un ciclone molto profondo e pericoloso sul Tirreno da martedì 22 novembre.
Le aree maggiormente interessate saranno però quelle del medio-basso Tirreno, quindi Lazio e Campania. Su queste due regioni i fenomeni risulteranno violenti e a carattere di nubifragio con locali criticità annesse. Accumuli pluviometrici possibili anche fino a 100mm in 18-20 ore. Forti piogge e temporali anche su Liguria di Centro-Levante, Toscana meridionale, Triveneto, Molise e Abruzzo. La fase clou del maltempo si avrà tra la notte e il pomeriggio di martedì. Qualche schiarita solo sulle aree ioniche di Calabria e Sicilia.
Nevicate abbondanti imbiancheranno tutta la catena alpina fino a 800-1000m e l’Appennino settentrionale fino a 700-800m. Non è escluso che la neve possa localmente scendere fino a quote più basse tra Cuneese, Alessandrino e aree interne del Savonese e Genovesato occidentale. Quota neve più alta invece sull’Appennino Centro-meridionale, oltre i 1400-1500m. Accumuli nevosi anche superiori ai 50cm in poche ore sopra i 1200m sulle Dolomiti.
Vento sostenuto con raffiche oltre i 100 km/h da Nord sul golfo di Genova, da Ovest/Sud-Ovest su canale di Sardegna, bocche di Bonifacio e Tirreno Centro-meridionale, da Sud-Est sull’Adriatico. Burrascoso fino a 80 km/h da Sud-ovest sullo Ionio. Insomma, un vero e proprio ciclone con venti tempestosi su quasi tutti i bacini italiani. Attenzione pertanto alle forti mareggiate, specie sulle coste sarde occidentali, laziali, campane e siciliane occidentale, su queste zone onde fino a 5-6 metri.
Un mese di novembre che vuole vestirsi con gli abiti consueti, quelli tipici della stagione, che fanno tirare un sospiro di sollievo per la siccità del settentrione e per una stagione sciistica che potrebbe quest’anno iniziare sotto i migliori auspici.