di Josephine Condemi – Il libro di Bolzoni è un libro sulla mafia. L’ennesimo, si dirà, cosa mai avrà da dirci in più rispetto a tutta la produzione sconfinata di saggi o romanzi sul tema, a sfondo storico, politico,
sociale o intrecciando tutti questi aspetti insieme?
Fare un libro sulla mafia è sempre più di moda. Specialmente se in tono sensazionalistico, urlato, della serie “adesso salgo in cattedra e vi racconto tutta la verità”…
Specialmente se lo si infarcisce di aneddoti, di non detti, di “vorrei ma posso”, utili più ad annebbiare che a schiarire le idee del lettore.
Fare un bel libro sulla mafia, oggi, è una scommessa. Bolzoni l’ha vinta.
Le FAQ sono le Frequently Asked Questions, le domande poste più frequentemente su un argomento. Su Internet, sono domande semplici per risposte semplici, funzionali ad un rapporto produttore-fruitore che massimizzi il tempo a disposizione dell’uno e dell’altro.
Nel libro di Bolzoni sono l’escamotage per andare diritto ai punti, con domande secche e risposte puntuali.
Perché anche le domande in apparenza più semplici, riferendosi ad un fenomeno complesso (cioè non indecifrabile ma dalle molteplici cause) come la mafia, possono diventare “difficili”, sicuramente scomode.
Eppure sono le FAQ, le domande che ci poniamo più frequentemente: che cos’è la mafia? Cosa significa la parola “mafia”?Dov’è nata? Perché? E, soprattutto, quanto pesa oggi negli equilibri dello Stato?
Il metodo usato da Bolzoni è rigoroso, quasi scientifico nella raccolta dei dati, nell’incrocio delle fonti.
Mai banale, mai prolisso, mai ridondante. Esattezza e chiarezza, avrebbe detto Calvino.
Domanda-risposta. Che suscita un’altra domanda e risposta. E un’altra domanda. Sull’essenza, sulla storia, sulla natura del fenomeno. Sulla rappresentazione letteraria dello stesso. Su chi lo combatte, come l’antimafia. Sulle altre forme di criminalità organizzata (camorra e ‘ndrangheta), ognuna con le proprie specificità.
Nelle risposte, nessuna apologia , nessuna messa all’indice. Le dichiarazioni importanti (come quella sull’antimafia “di facciata”) vengono fatte sempre con il tono pacato, mai sopra le righe, di chi giustifica e argomenta con dati alla mano.
Finchè si arriva allo scarto, ai “misteri d’Italia”. Alle domande a cui non è possibile dare una risposta completa. Allora, meglio affidarsi a dati processuali, esporre con onestà intellettuale i vari punti di vista sulla situazione, riportare documenti e rimandare le conclusioni al lettore.
Un lettore che, finalmente, avrà l’opportunità di leggere qualcosa di rigoroso e scorrevole al tempo stesso. Di avere una visione dei fatti chiara, una visione che però rifugge dal riduzionismo, anzi manifesta la propria ampiezza , proprio grazie alla puntualità della risposte.
Perché ogni domanda è come un chiodo da roccia usato dagli alpinisti per scalare in progressione una montagna: ogni chiodo serve da appoggio per il successivo; così ogni risposta serve ad avvicinarsi, piano piano, alla vetta. E a non cadere.