di Grazia Candido – Un confronto scientifico aperto per approfondire gli “Aspetti geologici, sismici e normativi delle opere infrastrutturali complesse nell’area dello Stretto di Messina”.
Una full immersion (oggi a Reggio Calabria e domani a Messina) organizzata dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), dalla Fondazione Centro Studi del CNG, dall’Ordine dei Geologi della Calabria, dall’Ordine dei Geologi di Sicilia e che ha visto partecipare nel pomeriggio, all’Aula magna “Quistelli” dell’Università Mediterranea, non solo esperti e tecnici del settore, ma istituzioni, mondo accademico, la comunità interessata a conoscere gli aggiornamenti su aspetti tecnico-scientifici su un contesto territoriale tanto peculiare, quale appunto è quello dello Stretto.
“Abbiamo voluto organizzare questo convegno proprio per avere un ampio confronto tecnico-scientifico sulla questione attraversamento stabile dello Stretto di Messina ma anche, per mettere a disposizione le conoscenze e le competenze dei geologi e di tutti i professionisti tecnici a supporto della scelta che il Governo ha fatto – esordisce il presidente del Consiglio nazionale dei geologi Arcangelo Francesco Violo aprendo i lavori moderati dal direttore editoriale Rai Libri Marco Frittella -. E’ fondamentale aggiornare alcuni dati geologici rispetto a quelli forniti a supporto nel progetto già approvato nel 2011: ci sono ulteriori studi fatti negli ultimi 10 anni, di cui bisogna tenere conto e come Ordine dei Geologi in audizione per il Decreto Ponte, abbiamo chiesto un emendamento per l’aggiornamento sulla ricostruzione dei modelli geologici. Non abbiamo ancora la certezza ma, pare, che questa nostra proposta emendativa sia stata raccolta e farà parte del Decreto”.
L’approvazione del Decreto per il Ponte sullo Stretto di Messina è “una decisione storica, attesa da più di 50 anni dagli italiani” chiosa il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini in collegamento e ribadisce che “sarà un’opera green, che darà 100.000 posti di lavoro”.
“L’occupazione è ovviamente un punto cardine per lo sviluppo del territorio ma, non dobbiamo dimenticare che il ponte ha bisogno di una serie di infrastrutture a contorno come la progettazione della Salerno – Reggio Calabria, gli assi ferroviari Palermo – Catania – Messina, potenziare il sistema ferroviario del Sud e di tutta Italia ma anche, un piano pluriennale programmatico per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale. Insomma, progetti di qualità e opere utili”.
Pienamente concorde il presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria Giulio Iovine che aggiunge: “Insieme a tanti relatori di levatura nazionale, approfondiamo aspetti sulle caratteristiche dell’Area dello Stretto, un’area molto particolare, singolare, complessa e difficile da studiare perché in parte sommersa. Quella odierna, è un’occasione importante per affrontare il problema di realizzare infrastrutture così ardite quali il Ponte sullo Stretto a campata unica, in una zona sismica del Mediterraneo, con sollevamenti attivi ancora in atto. Ci sono una serie di aspetti che i geologi possono chiarire, approfondire mettendo a disposizione di chi progetta e di chi decide, informazioni e indicazioni utili – continua Iovine -. Il ponte dovrà poggiare da una parte qui in Calabria, dall’altra in Sicilia e questi due punti di appoggio non sono stabili perché qui c’è una tettonica attiva che allontana le sponde dello Stretto di circa un centimetro avanti sollevandole in maniera non uniforme”.
Il numero uno regionale si sofferma anche sul terremoto del 1908, “un sisma che ha avuto un’energia così forte ed è stato più violento della bomba lanciata su Hiroshima. Proprio in quell’anno, ci fu un allontanamento delle sponde di 70, 80 centimetri quindi, il progetto del ponte sullo Stretto deve tenere conto di tutte queste caratteristiche e se si fa, deve sopportare le sollecitazioni legate al vento, alla stabilità dei versanti, ai terremoti”.
Per la senatrice Tilde Minasi “questa è una fase iniziale ma cruciale” riferendosi all’ok del Senato al Dl sul Ponte dello Stretto e “ora che il decreto è stato convertito in legge, dobbiamo allontanare la diffidenza di alcuni su quest’opera, timori che capisco perché il ponte è stato spesso utilizzato come propaganda di campagna elettorale ma oggi, c’è una grande determinazione da parte del ministro Salvini. Le procedure sono già avviate ed è arrivato il momento di dare alla Calabria e alla Sicilia, la possibilità di crescere economicamente ed uscire da questo stallo di carenze infrastrutturali del nostro territorio – conclude la Minasi -. Tutto è consequenziale e parallelo al ponte: ci saranno una serie di opere compensative, l’alta velocità, strade, ferrovie e tutto quello che è necessario per aprire questa porta all’Europa sul Mediterraneo”.