“Non c’eravamo certo illusi che dopo l’omicidio della psichiatra pisana Barbara Capovani, ad
opera di un uomo con problemi psichici già sottoposto a custodia in Rems (Residenza per
l’esecuzione delle misure di sicurezza), come accade sempre in questi casi, alla commozione
e alla protesta facessero seguito iniziative e provvedimenti. Ma la devastazione nel reparto
detenuti psichiatrici del carcere di Reggio Calabria, da parte di un detenuto con problemi
psichiatrici, ripropone un’emergenza da affrontare con fermezza e in tempi rapidi”.
Lo afferma Aldo Di Giacomo, segretario del S.PP., per il quale “non basta più ammettere, come
avviene in ambienti politico-parlamentari, che le Rems si sono rivelate un fallimento come
noi sosteniamo da lunghi anni. Né tanto meno che il Ministero della Giustizia sta pensando
cosa fare, perché con le REMS, del tutto inadeguate a contenere i soggetti più pericolosi,
sono state restituite al carcere centinaia di soggetti psichiatrici, la cui gestione pone oggi
enormi problemi di sicurezza al personale penitenziario che non può svolgere funzioni di
“assistenza psichiatrica” e agli altri ristretti. Noi – ricorda Di Giacomo – abbiamo fatto una
proposta radicale per affrontare in modo adeguato il problema: il ritorno alle strutture
psichiatriche di detenzione, soppresse 10 anni fa. Queste andrebbero però ripensate “nei
servizi da garantire e con un numero di personale specialistico “. Troppi gli elementi che
hanno determinato il flop sino a produrre omicidi e gravi atti di violenza che hanno colpito
il personale penitenziario “. “Si ricordi che al 2022 sono oltre 700, secondo il Dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria, i detenuti in lista d’attesa per fare ingresso in una delle
Rems, ma molti di più quanti hanno problemi psichici. Il tempo medio di attesa è di 304
giorni, con regioni come Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Lazio in cui l’attesa arriva fino a
458 giorni. Le regioni con più detenuti in attesa sono la Sicilia con circa 140 detenuti,
la Calabria con 120 e la Campania con 100. La percentuale più alta dei detenuti con disturbi
psichiatrici soffre di nevrosi; il 30% di malattie psichiatriche collegate all’abuso di droghe e
di alcool; il 15% di psicosi “.
La creazione delle Rems, dunque, che sulla carta dovrebbero disporre di non più di 20 posti
letto, si è rivelato un espediente per “scaricare detenuti con gravi problemi psichici senza tra
l’altro disporre di risorse ed organici adeguati “. E si continua a sottovalutare che la presenza
nelle carceri di detenuti con problemi psichici ha determinato un terzo degli 84 suicidi dello
scorso anno oltre ad un numero elevato di aggressioni gli agenti”