L’economia calabrese nel 2022 cresce del 3%, rispetto all’anno precedente, ma in uno scenario in cui prevale ancora l’incertezza. E’ questo il dato che emerge dal rapporto annuale della filiale regionale di Bankitalia, i cui risultati sono stati illustrati a Catanzaro dal direttore Marcello Malamisura e dai ricercatori Giuseppe Albanese, Antonio Covelli, Enza Maltese, Graziella Mendicino e Iconio Garri’.
La crescita, che è inferiore a quella media del Mezzogiorno e dell’Italia, è ancora insufficiente a consentire un recupero delle condizioni pre-Covid 19. Il quadro economico, inoltre, è risultato più favorevole nella prima parte dell’anno, risentendo successivamente della forte precarietà legata al conflitto in Ucraina, alla crescita dell’inflazione e al peggioramento delle condizioni di finanziamento. A pesare in modo determinante sono stati l’incremento dei prezzi dell’energia e delle materie prime che ha generato la fiammata inflazionistica, con una riduzione del potere di acquisto delle famiglie, specialmente quelle meno abbienti che destinano una quota maggiore di consumi a elettricità, gas e alimentari. Contemporaneamente l’incremento dei prezzi di vendita ha consentito una sostanziale tenuta dei risultati economici delle imprese.
A livello settoriale sugli scudi i servizi, in particolare il turismo che ha beneficiato della ripresa dei consumi e le costruzioni che grazie agli incentivi e all’aumento della spesa degli enti locali per le opere pubbliche hanno superato i livelli pre Covid. L’industria in senso stretto ha ristagnato ma comunque ha tenuto mentre meno bene è andata l’agricoltura sbilanciata verso alcune produzioni tradizionali in crisi come l’olivicoltura. La ripresa post-pandemia, invece, è proseguita nel mercato del lavoro registrando un +1,5% sia per quanto concerne il lavoro dipendente che la componente autonoma. Di questo andamento ha beneficiato il reddito disponibile delle famiglie malgrado la contestuale riduzione del potere d’acquisto per l’aumento dei prezzi.
“La crescita dell’economia – ha detto il direttore Malamisura – ancora non consente un pieno recupero dei livelli pre Covid e soprattutto il quadro resta conotato da forte incertezza”. (ANSA).