• ‘Calabria Verde’, interrogazione di Irto già quasi due anni fa

    Un vero e proprio terremoto giudiziario quello che ha colpito “Calabria Verde” e che ha portato all’arresto di due dirigenti e ad altre 3 misure cautelari nei confronti di altri dipendenti dell’ente. Le anomalie nell’organizzazione di “Calabria Verde”, riscontrate dalla Procura di Catanzaro e che ieri hanno portato in carcere l’ex direttore generale pro tempore Paolo Frugiuele, non erano passate inosservate. Un anno e otto mesi fa, infatti, le irregolarità erano state evidenziate in una interrogazione urgente a risposta immediata che il presidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto, all’epoca consigliere, aveva inoltrato al presidente Mario Oliverio.

    In particolare Irto evidenziava che “nella fascia jonica, già durante la fase di campagna elettorale delle scorse elezioni regionali, circolassero tra la cittadinanza moduli di domanda su carta intestata di ‘Azienda Calabria verde – ufficio distrettuale di Reggio Calabria’ nei quali si chiede di essere inseriti nell’organizzazione interna dell’ente ‘Calabria Verde’”.
    Irto sottolineava come la vicenda rappresentasse “una situazione anomala, dal momento che sul sito della stessa Azienda non esiste alcun riferimento relativo a queste domande che ancora oggi continuano a circolare ed anche in considerazione del fatto che, essendo ‘Calabria Verde’ una azienda dipendente della Regione Calabria, necessariamente ogni eventuale iniziativa di assunzione deve essere pubblica”.

    L’interrogazione del presidente Irto evidenziava già all’epoca come all’interno dell’ente vi fossero delle situazioni poco chiare sulle quali fare luce e che oggi considerate le risultanze investigative assumono una rilevanza maggiore.