di Marina Malara – “Sul risultato emerso dalla classifica del gradimento sui sindaci da parte dei cittadini, stilata da Il Sole 24 Ore, ha influito moltissimo il periodo temporale durante il quale sono stati intervistati i reggini, cioè il mese a cavallo tra ottobre e novembre 2015”. Lo dice con convinzione il sindaco di Reggio Calabria, Falcomatà, a Strill, nel corso di un’intervista nella quale gli abbiamo chiesto quali, secondo lui, siano stati i motivi del calo percentuale di 7 punti, rispetto all’indagine dell’anno precedente e che lo ha portato a scendere dal 4° al 41° posto. E motiva immediatamente la sua valutazione: “Ottobre e novembre sono stati i mesi in cui, in effetti, tutti nostri sforzi sono stati concentrati su un lavoro importantissimo riguardante il bilancio. Dal punto di vista più esteriore della nostra attività, quello è potuto sembrare un momento di “bassa”, ma in realtà così non è stato”. Il Sindaco ricorda, intanto, che gli intervistati sono stati circa 600, rispetto ai 200 mila che vivono a Reggio. Di questi 600, il 55% è comunque soddisfatto. Evidentemente gli altri hanno dato un giudizio sulla governace in base a quello che, in quel momento percepivano, cioè un’attività amministrativa, secondo loro, insufficiente. “Se queste interviste fossero state fatte a fine dicembre, dopo cioè la chiusura da parte nostra di tantissime iniziative avviate precedentemente, il risultato, presumo, sarebbe stato diverso. Parlo di interventi che hanno un impatto visivo ed esteriore molto più incisivo di quanto non possa avere lo straordinario lavoro che abbiamo fatto sul bilancio. Oltre a redigere quello tradizionale, che comunque, viste le conseguenze del passato, non è stato facile, abbiamo anche presentato il DUP, il Documento Unico di Programmazione. Reggio è la prima città a dotarsi di questo eccezionale strumento che dà indirizzo specifico ai settori su cosa e come dovranno realizzare durante l’anno. In realtà è come se fosse un’anticipazione del bilancio. A dicembre, invece, i cittadini avrebbero potuto valutare diversamente in merito all’apertura del Castello Aragonese, alla riapertura del Miramare, al raggiungimento del 30% di raccolta differenziata, alla conclusione di tanti lavori pubblici realizzati con i fondi comunitari, al decreto Happy Days che ha portato 10 milioni nelle casse del comune, allo sblocco di Obiettivo Occupazione e al pagamento delle spettanze agli imprenditori, ai tirocini della Multiservizi, alle soluzioni positive delle vicende delle società miste, da Atam a Castore e Polluce, alla trasformazione in società in house di Reges e Recasi, all’inaugurazione del Piazzale Mino Reitano”. Queste, spiega il sindaco Falcomatà, sono attività che arrivano immediatamente alla memoria di chi poi si trova a dover rispondere alla domanda del Sole 24 Ore. Certamente la motivazione del calo non è soltanto questa ma, mantenere un 55% in un anno in cui si sono dovute fare delle scelte importanti e che evidentemente non possono accontentare tutti, non è facile. “E’ un risultato del quale non ci beiamo, continua il sindaco, ma non lo vediamo neppure in maniera negativa. Non ci siamo vantati neppure di quel 4° posto dell’anno scorso che, comunque, era relativo solo al primo mese di amministrazione. Quest’anno invece, abbiamo dovuto disinnescare tante bombe ad orologeria che rischiavano di scoppiarci in mano, sulle quali abbiamo dovuto fare delle scelte che non possono accontentare il 100% dei cittadini”. “Rispetto all’obiettivo che ci siamo sempre posti, sin dalla campagna elettorale, di riportare questa città ad una normalità che mancava da tempo, siamo riusciti a non dover pensare più solo a questo ma anche a pensare ben oltre, in prospettiva, verso il futuro. Oggi c’è una programmazione in atto. Sappiamo che tipo di città vogliamo realizzare e non navighiamo a vista, come si faceva in passato”. Infine, per il Sindaco, ci sono altri elementi da prendere in considerazione. L’apertura di 19 cantieri in un anno, da un lato, sono un bel risultato, ma dall’altro hanno comportato delle difficoltà logistiche al cittadino. Falcomatà si riferisce ai commercianti del corso Garibaldi o agli automobilisti che hanno dovuto fare qualche gimcana in più per superare qualche interruzione dovuta a lavori in corso. “Se questi 19 cantieri si trasformeranno in opere concluse, sarà valsa la pena soffrire un po’ e soprattutto saranno motivo di valutazioni positive”. Chiediamo infine al sindaco se, dopo un 2015 di programmazione, dal 2016 potremo vedere realizzazioni e trasformazioni concrete all’orizzonte. “Certamente si, risponde il primo cittadino, ma non dimentichiamo che dobbiamo remare sodo per raggiungere la terra che tanto sognavano i marinai, dopo mesi in mezzo al mare. Non ci si arriva tutto di un fiato ma a tappe. Certo è che abbiamo lasciato alla spalle le tempeste, i mostri marini e gli ammutinamenti e ci troviamo sull’albero maestro pronti a vedere il profilo della terra ferma”.
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