• Chiuso il capitolo “Why Not”: una condanna e quattro assoluzioni

    Una condanna e quattro assoluzioni, è questa la conclusione del processo per associazione per delinquere scaturito dall’inchiesta Why Not sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria. I giudici del Tribunale di Catanzaro hanno, infatti, condannato a due anni e sei mesi Giancarlo Franzè, coordinatore del consorzio Brutium, assolvendo, per non aver commesso il fatto, gli ex consiglieri regionali Nicola Adamo, Franco Morelli, Dionisio Gallo ed Ennio Morrone.

    Nella sua requisitoria, il 30 settembre scorso, il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Massimo Lia, aveva chiesto l’assoluzione di Adamo, Morrone e Gallo e la condanna di Franzè e Morelli. I cinque imputati erano stati prosciolti nel marzo del 2010 dal Giudice per le udienze preliminari, Abigail Mellace che aveva disposto 17 proscioglimenti ed il rinvio a giudizio per altri 27.

    Nel 2012 la Cassazione aveva annullato con rinvio il proscioglimento dei cinque accusati di associazione per delinquere e gli atti furono trasmessi ad un nuovo Gup che poi ha disposto il rinvio a giudizio.

    Si conclude così l’ultimo capitolo di una vicenda aperta nel 2006 dall’allora pm Luigi De Magistris.