• Dipendenti Italcementi in sciopero della fame. Mons. Savino: ‘Nuova emorragia occupazionale’

    Sono in sciopero della fame i circa cento operai della Italcementi di Castrovillari, alcuni si sono anche incatenati ai cancelli dello stabilimento, per protestare contro l’eventuale decisione di trasformare in un centro per la macinazione l’intero stabilimento, cosa che gli operai temono comporti una riduzione del personale a 30 unità rispetto alle 80 attuali. Il vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, ha incontrato gli operai:  “Ancora una volta – ha detto mons. Savino – la Calabria viene sfigurata. La chiusura di questo stabilimento mi sembra un’ulteriore ferita gravissima al problema del lavoro, dell’occupazione di questo territorio che coinvolge la mia diocesi. Sono qui per dare tutta la mia solidarietà, la mia vicinanza ai lavoratori e a dire che non è possibile che siano sempre le persone più deboli a portare il peso sociale di un’eventuale chiusura dello stabilimento”. “In un momento economico in cui la crisi sembra essere alle spalle e segnali di ripresa si scorgono all’orizzonte, la vertenza “Italcementi” di Castrovillari potrebbe essere per l’intera Regione l’ennesima emorragia occupazionale che rischia di aumentare il gap con tutte le regioni italiane. In qualità di assessore regionale alle “Attività Produttive” è mia premura esprimere, ancora una volta, la mia incondizionata vicinanza a tutte le maestranze coinvolte nella crisi emergenziale di questi giorni, di cui comprendo il disagio e le preoccupazioni sul futuro proprio e dei propri cari” A dichiararlo l’Assessore regionale alle Attività Produttive Carmen Barbalace. La Regione, con in testa il Presidente Oliverio, considera la risoluzione positiva della vertenza Italcementi un pilastro su cui fondare il rilancio dell’intera regione, assicurando ai lavoratori, alle loro famiglie e all’intero comprensorio l’impegno assoluto a battersi ad ogni livello, per quanto di propria competenza, al fine di tutelare tutti i livelli occupazionali e rilanciare il progetto industriale dello stabilimento. Ritengo che sia arrivato il tempo per cui Italcementi premi la dedizione, il lavoro e la professionalità di un territorio come quello del Pollino, che da sempre è stato vicino all’azienda, presentando idee di rilancio più che di dismissione.  Invito, pertanto, il Governo centrale e nello specifico il Ministero dello sviluppo economico e del Lavoro, ad occuparsi in maniera celere e prioritaria della drammatica situazione in cui versa il sito di Castrovillari, vengano ascoltate e vagliate tutte le istanze dei lavoratori al fine di esplorare tutte le possibili soluzioni adatte e idonee a garantire l’operatività dello stabilimento e i livelli occupazionali, perché  la Calabria ha bisogno di Castrovillari quanto l’Italia ha bisogno della Calabria”.

    Lo stabilimento è stato di recente rilevato da investitori tedeschi e su questo punto i sindacati lamentano l’applicazione di un piano industriale da parte della vecchia gestione invece che dalla nuova proprietà. Sul luogo della protesta che, è stato annunciato, si protrarrà ad oltranza, sono presenti le forze dell’ordine e i rappresentanti sindacali.