“Il sequestro dei beni ai caporali è una iniziativa virtuosa, ma occorrono sanzioni forti anche nei confronti delle aziende che si avvalgono dei caporali altrimenti non si arriverà mai all’origine”. E’ quanto ha proposto il segretario nazionale della Flai-Cgil, Stefania Crogi, nel corso del convegno ‘Il pane e le rose’ sulle strategie di contrasto al caporalato che si è svolto a Castrovillari. “Non si può combattere solo – ha proseguito – chi fornisce la manodopera, ma va combattuto chi si avvale di questa intermediazione”. A Rincarare la dose il segretario regionale della Cgil, Michele Gravano che ha chiesto contro questo nuovo schiavismo “un impegno forte sperimentando anche relazioni sindacali di qualità che possano garantire i diritti dei lavoratori e dare certezza alle imprese sane”. Non cambia registro Giuseppe Nola, presidente del gruppo Osas-Campoverde che dopo aver sottolineato come “ci siano aziende che hanno nel Dna la legalità e il rispetto della dignità del lavoro” ha chiesto che venga “introdotta una certificazione e un registro per le aziende che si muovono nella piena legalità nei confronti dei lavoratori”.
“Sarebbe auspicabile – ha concluso Nola – che anche la grande distribuzione selezionasse i prodotti delle aziende che rispettano il lavoro”.