Dominique Suraci resta ai domiciliari. Lo ha deciso la Suprema Corte che ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dal pm antimafia Stefano Musolino contro la decisione del 2 aprile scorso con cui il tribunale della libertà di Reggio Calabria aveva sostituito la misura cautelare nei confronti dell’ex consigliere comunale. In sede di discussione anche il procuratore generale aveva chiesto il rigetto del ricorso della Dda.
Suraci, difeso dagli avvocati, Adrea Alvaro e Francesco Albanese, affronterà il processo “Assenzio-Sistema” agli arresti domiciliari. Per lui, però, nei giorni scorsi, il pm Musolino ha contestato, non più il concorso esterno, bensì, l’associazione per delinquere di stampo mafioso.
Suraci agli arresti dal luglio del 2012 perché coinvolto nell’inchiesta “Assenzio-Sistema” con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, sia per la propria attività politica da consigliere della lista “Alleanza per Scopelliti”, sia per gli affari effettuati dai propri supermercati, con le aziende Vally e Sgs Group. Secondo la Dda sarebbe un referente della cosca “De Stefano-Tegano”.