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    Tommaso Sonni: ‘Votassero chi vogliono, ma vadano a votare. Pronto a tornare in ‘corsia’”

    È un ottimista Tommaso Sonni, medico e candidato per il centrosinistra alle prossime elezioni amministrative di Lamezia. Lui si aspetterebbe, condizionale d’obbligo, che al voto andasse più del 70% dei lametini. “Temo, però – ammette candidamente – che a votare non sarà più del 65-70% al massimo”.
    La sua candidatura, racconta Sonni, “nasceva proprio per avvicinare i lametini alla politica, farli interessare della cosa pubblica e invece mi rendo conto che in questi ultimi giorni e queste ultime settimane ci sono stati eventi che hanno di nuovo condizionato un allontanamento. La politica sembra ancora una cosa sporca, per pochi addetti”.
    Si riferisce all’ultima inchiesta della Dda catanzarese che ha tirato in ballo alcuni candidati consiglieri per il Comune di Lamezia. “Per questo – ha aggiunto – immagino che non ci sarà un grande afflusso, ma stiamo insistendo, tutta la mia coalizione, in particolare il mio movimento perché i cittadini vadano a votare. Votassero chi vogliono, ma vadano a votare”.
    Provocatorio, ma realistico e fatalista, dire chirurgico potrebbe sembrare un boutade, ma è quanto traspare dalle sue parole. “La situazione a Lamezia – chiarisce – è particolarmente complessa. I referenti politici in corsa sono tutti di buon livello con spessore, la competizione, quindi, sarà molto combattuta e i risultati dovrebbero essere sufficientemente vicini. Immagino un ballottaggio, non so se io sarò uno di quelli, però ci stiamo impegnando seriamente”. Sonni, non era il candidato per così dire “naturale” del Pd, eppure l’ha spuntata con la sua “Città reAttiva”, con educazione e garbo. “Non ero il candidato del Pd, ma ho aspettato. Ho atteso che tutte le elaborazioni interne alla sinistra e quindi in particolare al Pd che ha avuto qualche difficoltà interna, terminassero, ed ho aspettato perché il mio intento era quello di ricostituire il centrosinistra che a Lamezia sono venti anni che amministra, ma ultimamente si era decomposto e disaggregato”.
    E se non dovesse spuntarla che si fa? Nessun problema perché “se non si arriva a nessun risultato – sottolinea – io continuerò a fare il medico, quindi non è che sia tanto preoccupato, però mi piacerebbe dare un segnale forte a questa terra di Lamezia che è una terra molto difficile, perché questo stesso segnale arrivi in Calabria”.
    Quanto alla cosa più difficile in queste settimane “è stato cercare di ridurre i conflitti che ancora il Pd al suo interno aveva, che non sono tanto conflitti locali quanto differenziazioni nazionale. Sul territorio, invece, in questo ultimo periodo abbiamo riscoperto la necessità e l’utilità dello stare uniti con rispetto e grande serenità”.
    E sulla scia dei suoi avversari Sonni su Gianni Speranza non ha dubbi. “L’amministrazione Speranza – dice – ha mantenuto una grande qualità di legalità e allontanamento dalla criminalità, che sembrerebbe poco, ma qui a Lamezia non è così. Averlo fatto non è cosa da poco… Non sostengo che l’amministrazione Speranza in questi dieci anni abbia risolto i problemi, però da un lato non li ha aggravati e dall’altro ci dà oggi la possibilità di riprendere un cammino più efficace”.

    (Clara Varano)