• Intervento Lo Schiavo

    Comunali 2015 – Lo Schiavo al dibattito su Europa e fondi: ‘Risorse comunitarie chiave di volta per il territorio’

    Si è svolto ieri, sul lungomare Cristoforo Colombo di Vibo Marina, su iniziativa del Partito democratico, un incontro-dibattito su “Europa e fondi comunitari” al quale hanno preso parte il candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni comunali del 31 maggio, Antonio Lo Schiavo, e il vice presidente della Commissione europea per lo sviluppo regionale, Andrea Cozzolino. L’iniziativa è stata introdotta dal segretario cittadino del Pd, Stefano Soriano, mentre gli interventi sono stati coordinati dal sindaco di Decollatura, Anna Maria Cardamone.

    «Abbiamo scelto – ha dichiarato Lo Schiavo – un contesto emblematico, il porto di Vibo Marina, simbolo di una grande occasione di sviluppo mai pienamente sfruttata, per parlare di quei fondi comunitari che qui possono e devono giocare un ruolo decisivo per la riqualificazione e il rilancio di tutta l’area. Da anni siamo alle prese con gravi carenze: questo territorio non riesce a fare turismo, nonostante sia al centro di un importante sistema costiero; non riesce ad offrire servizi adeguati; non ha mai espresso un’adeguata programmazione né ha avuto la capacità di sfruttare le sue potenzialità. Ora più che abbiamo necessità di attuare politiche virtuose e recuperare il nostro ruolo strategico utilizzando una seria pianificazione e le opportunità che, in particolare, l’Europa ci offre. Specie sul piano produttivo, rispetto al quale questo porto gioca un ruolo determinante. Esso deve sì tenere assieme tutte le attività complesse che storicamente ospita, ma necessita, al contempo, di interventi infrastrutturali e di un’adeguata politica di coordinamento e sviluppo che deve tornare in mano all’ente comunale. Le soluzioni ci sono. Una tra queste è quella di fare ciò che si è realizzato in altre realtà, come a Piombino, replicando l’esperienza di un Accordo di programma nel quale il Comune, affiancato da tutti gli altri attori istituzionali competenti, è stato capofila di un processo di rilancio e riqualificazione del territorio. Ma per fare questo l’ente deve avere la capacità d’inserirsi in una filiera istituzionale che lo colleghi ai governi regionale, nazionale e, soprattutto, europeo. Perché la sfida dello sviluppo si vince solo se riusciamo ad attrarre risorse comunitarie e, per fare questo, abbiamo bisogno di un’amministrazione competente e qualificata. La nostra idea in tal senso è di creare un ufficio “ad hoc” che si occupi solo di progettazione comunitaria e, al tempo stesso, di giocare un ruolo attivo sui tavoli che contano per attrarre finanziamenti. Serve una visione europea di città, rapporti diretti e vicinanza con Bruxelles e, ancora, progetti di qualità che noi intendiamo incentrare sui temi della rigenerazione urbana, per riqualificare le aree degradate e i siti industriali dismessi, della “smart city”, per mettere l’innovazione tecnologica al servizio della qualità della vita, e sul lavoro, per attuare interventi precisi come ad esempio la realizzazione di una piattaforma di recupero dei materiali della raccolta differenziata nel sito dell’ex Italcementi. Opportunità che solo la programmazione europea, vera chiave di volta per Vibo e Vibo Marina, può permetterci di concretizzare».

    Andrea Cozzolino, invece, ha detto: «Anche se appare un tema distante, la programmazione comunitaria è realmente l’aspetto centrale per tutti quei comuni che oggi hanno difficoltà a far fronte ai servizi essenziali, alle politiche sociali, all’ordinaria amministrazione, ma che, al tempo stesso, hanno le potenzialità per rimettersi in cammino e iniziare a produrre ricchezza. Ecco, quindi, che in questo senso appare decisiva la capacità di costruire rapporti, non solo con la Regione, che pure è importante, ma anche con Roma e Bruxelles, per cogliere quelle opportunità che passano dai rapporti diretti con le istituzioni centrali. Se poi ci si cimenta in una sfida come quella di governare una città complessa come Vibo Valentia, è ancora più evidente quanto questo tema diventi cruciale, perché non si può pensare di affrontarla senza l’aiuto del governi. Prendiamo ad esempio questo porto, vera infrastruttura di sviluppo del territorio ma alle prese con problemi strutturali annosi, che vanno al di fuori della portata di Comune e Regione. Come si può sperare di programmare un qualsiasi intervento, o addirittura un’ipotesi di sviluppo credibile e concreta, se non si costruiscono rapporti diretti con altre istituzioni, in modo da portare qui le risorse necessarie? Allora c’è estremo bisogno di questo rapporto. E farlo dalla posizione in cui si trova Antonio Lo Schiavo, che non deve certo costruirsi un pezzo della propria pensione attraverso l’esperienza di sindaco, vuol dire fare una scelta politica precisa al servizio della comunità e provare ad incidere realmente in questo contesto. Per questo mi avrà al suo fianco e, per quanto mi sarà possibile, avrà tutto il sostegno dell’Europa».

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