A Cutro, in provincia di Crotone, per le elezioni in Emilia, addirittura da tempo, ormai è noto ai più, si fa campagna elettorale con tanto di altoparlanti e volantini per le strade a favore del candidato sostenuto dal boss Nicolino Grande Aracri. Non sorprende, dunque, scoprire, secondo quanto emerso dall’Ultima operazione Aemilia coordinata dalla Procura di Bologna, che gli affiliati alla ‘Ndrangheta abbiano tentato, in alcune occasioni, di influenzare le elezioni amministrative locali in varierealtà Emiliane.
In particolare si sarebbero concentrati sulle comunali di Parma del 2007 e del 2012. In queste ultime, quelle vinte da Pizzarotti e dal Movimento 5 Stelle, in una intercettazione emerge un grande disappunto: ‘È stato un terremoto a Parma… i comici si sono presi la città”. L’attenzione, però, non si era limitata a Parma. Sono documentate ingerenze anche nelle elezioni di Salsomaggiore del 2006, Sala Baganza del 2011, Bibiano e Brescello del 2009 e Campegine del 2012.
A Parma, in particolare, la cosca nel 2007 aveva deciso di puntare sulla candidatura a sindaco di Giovanni Paolo Bernini, indagato nell’ambito dell’inchiesta, al quale fu poi preferito dalla coalizione Pietro Vignali. Il 29 maggio 2007, in alcune intercettazioni, gli arrestati, insieme ad altri personaggi sempre legati alla criminalità organizzata, si compiacciono della vittoria del centrodestra ed in particolare dei ruoli di responsabilità che sarebbero andati a ricoprire sia Paolo Buzzi sia Giovanni Paolo Bernini.
Completamente di diverso tenore, invece, l’atteggiamento alle elezioni del 2012, seguite all’inchiesta Green Money che aveva portato all’arresto di Vignali. Alfonso Martino, detto ‘cagnolino’, stretto collaboratore del boss Romolo Villirillo, s’industria per favorire la vittoria del centrosinistra, in particolare del candidato al consiglio comunale (poi eletto) Pierpaolo Scarpino. Entrano in contatto con Giuliano ‘zio Gino’ Frijo (non coinvolto nell’inchiesta, ma con numerosi precedenti, molto attivo nella politica parmense) il quale preferisce, invece, sostenere il centrodestra. Entrambi, tuttavia, si trovano spiazzati di fronte ad un ballottaggio M5S-Pd che sfocia nella vittoria di Pizzarotti. “C’è stato un terremoto a Parma… i comici si sono presi la città”, è quanto osserva zio Gino alla notizia dell’elezione del grillino.