Tra aprile e giugno il registro della Camera di Commercio di Cosenza ha ricevuto 1.264 domande di iscrizione, che in termini assoluti è il secondo miglior dato trimestrale dal 2008 ad oggi (meglio solo il 2° trimestre 2011 con 1.361 iscrizioni). Sono state 775 le cancellazioni da Registro Imprese (66 d’Ufficio), il 3,1% in più rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente. Entrambi i dati ( 14,5% in più di iscrizioni e 3,1% in più di cancellazioni rispetto al 2° trimestre 2013) sono in controtendenza con il dato nazionale che registra un calo sia delle iscrizioni che delle cancellazioni ( -0,9% di iscrizioni e – 16,8% di cancellazioni).
Il saldo del secondo trimestre del 2014 è pertanto positivo per 489 unità, 135 in più (il 37,8 %) rispetto al secondo trimestre del 2013.
In termini percentuali, tra aprile e giugno lo stock (che tiene conto non solo dei saldi di cui sopra ma anche delle operazioni straordinarie come fusioni, incorporazioni, scissioni ecc.) delle imprese registrate è cresciuto complessivamente dello 0,68% (contro lo 0,54% del secondo trimestre 2013), attestandosi, al 30 giugno, al valore di 66.010 unità, di cui 12.368 artigiane (queste ultime hanno però avuto un calo di 20 unità nel trimestre, registrando 201 iscrizioni a fronte di 221 cessazioni (217 al netto delle cancellazioni di Ufficio).
I dati di iscrizione, cancellazione e di stock del trimestre si traducono in un tasso di crescita dello 0,85%, più alto sia del dato nazionale (0,59%) che di quello regionale (0,80%) , che vede Crotone a 1,29%, Vibo Valentia a 0,88%, Cosenza e Catanzaro allo 0,85% e Reggio Calabria allo 0,52%.
Il dato complessivo è positivo soprattutto a causa dell’alto tasso di iscrizione (1,93%) che compensa ampiamente il tasso di mortalità che rimane comunque preoccupante (1,08%) leggermente al di sopra della media nazionale (1,02%).
Analizzando il tasso di crescita per forma giuridica possiamo verificare un andamento complessivamente positivo nel trimestre in questione, considerato che per tutte le diverse forme giuridiche il tasso è sia positivo che superiore alle medie nazionali. Anche in questo trimestre è confermata la tendenza nella nostra provincia, ormai in atto da un quinquennio, di un aumento dello stock delle società di capitale a scapito delle società di persona e delle ditte individuali. Il dato congiunturale complessivo è comunque da prendere con le molle: il tasso di crescita alto è il risultato di un buon tasso di natalità (il tasso di crescita è il differenziale tra tasso di natalità e tasso di mortalità) ma i tassi di mortalità rimangono alti. Ciò indica un elevato ricambio della base imprenditoriale in molti casi a scapito di imprese storiche con tradizione ed esperienza.