• Tabularasa 2014: la caparbietà di Giusy Versace

    “Ho imparato ad amare la corsa quando ho perso le gambe”. Così Giusy Versace gela la platea di Tabularasa a Reggio Calabria, dove ieri è stata ospite. Semplicità, gioia, voglia di vivere e grande determinazione, con la consapevolezza di ciò che nella vita si vuole essere a prescindere da tutto. Giusy racconta la sua storia, il suo incontro con il mondo dello sport e lo fa chiacchierando con Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, ideatori della rassegna, davanti ad un pubblico attento e positivamente colpito dalla sua quotidianità. La forza di volontà di Giusy fa rabbrividire e riflettere. “Il giorno in cui ho iniziato a correre è stato così bello che faccio fatica a raccontarlo. Sono molto curiosa e questo mi ha portato a scoprire il mondo paralimpico. Negli altri Paesi, se hai un incidente e sei costretto a vivere sulla sedia a rotelle, un giorno arriva qualcuno che ti dice: ‘Questo è un pallone da pallacanestro, sai che esiste il basket in carrozzina? Vuoi provare?’. Qui invece è tutto fai da te. Per questa avventura devo dire grazie a Titti Vinci che all’epoca era il presidente regionale del comitato italiano paralimpico. Quando ho deciso di correre, infatti, ho voluto sempre farlo per la mia terra. Io corro per lanciare dei messaggi di speranza non per vincere. La mia battaglia l’ho vinta quando mi sono alzata dalla sedia a rotelle ed ho deciso di continuare ad essere la stessa persona di prima. La cosa triste è che qui non ti mettono nelle condizioni di conoscere le realtà alternative quando la vita ti cambia in questo modo. Ci sono dei posti e il meridione ne è l’emblema in cui la disabilità è ancora vista come un problema”. Dalla disabilità si passa poi a discutere delle “mancanze delle amministrazioni, ma anche della diseducazione dei cittadini al rispetto”. “Io mi posso allenare solo su una pista di atletica – ha sottolineato Versace – e se questa è chiusa, come è successo qui a Reggio, significa che io non mi posso allenare. E poi ci vuole più educazione e rispetto nei confronti degli invalidi. Un tipico esempio è quello del parcheggio degli invalidi. Al sud, mi dispiacere ammetterlo si fa ancora fatica ad accettare la disabilità. Questo – ha continuato l’atleta – perché c’è scarsa informazione e soprattutto non vengono tutelati adeguatamente i diritti dei diversamente abili. Dal parcheggio occupato, alle infinite barriere architettoniche fino ad arrivare all’assenza totale di strutture attrezzate per far praticare le diverse discipline sportive. Mi auguro che chi prenderà le redini di questa amministrazione comunale non dimentichi nel suo programma di attivare misure rivolte allo sport. E non dimentichiamoci che lo sport è un diritto di tutti”.
    Giusy Versace ha poi ricordato al pubblico l’appuntamento settembrino con ‘Happy Run’, l’evento che coinvolgerà la nostra città nella corsa della felicità da lei organizzata insieme all’associazione onlus ‘Disabili no limits’. “Oltre alla corsa, a cui possono partecipare tutti – ha precisato Giusy Versace – ci saranno dimostrazioni di basket in carrozzina, sitting volley e tennis tavolo. Voglio far conoscere alle tante persone che presentano qualche forma di disabilità che esistono tante discipline che possono praticare. Inoltre tramite la manifestazione raccoglieremo una somma da devolvere a chi non può permettersi di acquistare una protesi da corsa o una carrozzina atta a praticare sport”.
    In conclusione l’atleta ha voluto lanciare un monito: “Mi immagino un mondo dove tutti possono fare tutto. Sono molto fiduciosa sulle nuove generazioni. Voi – rivolgendosi ai cestisti under 14 della Lumaka presenti sul parterre – siete il futuro, avete il tempo e le energie per cambiare le cose che non vanno, non sprecate questa enorme possibilità. Se pensassimo alla comunità cittadina come un’unica grande famiglia non esisterebbero né barrire né ostacoli di nessun genere. Lo sport tramette rispetto ed integrazione, vivete e operate sulla base di queste due direttrici”. Anche ieri sera la seconda parte della serata è stata dedicata alla musica, per la sezione Tabularasa Alone si è esibita la ‘cantora’ indipendente Cassandra Raffaele.

    (Foto di Antonio Sollazzo)