• Truffe ai fondi europei, procuratore Spagnuolo: ”Poca chiarezza su assunzioni Eurocoop”

    “Nel corso delle indagini sono emerse sfere di opacità in merito all’assunzione dei lavoratori dell’Eurocoop”. Lo ha detto il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, nel corso di una conferenza stampa circa l’operazione “Bis in idem” che ha portato all’arresto di nove persone. “Secondo quali criteri – si è chiesto Spagnuolo – e quale scelte venivano effettuate? Lo scopriremo. Per il momento possiamo dire che l’Eurocoop è una realtà da andare a verificare. Una realtà che da un lato licenzia persone, che sostiene di non avere soldi in cassa, ma dall’altro ha una disponibilità economica di decine di milioni di euro”.    Nel corso degli arresti di questa mattina, una delle persone raggiunte dalla misura cautelare in carcere è stata fermata mentre era in possesso di 78 mila euro.    “Si è trattato – ha proseguito il Procuratore – di una indagine che ha richiesto un impegno, una capacità valutativa e una validità di ricostruzione dei fatti assolutamente non comuni. E’ stata ricostruita una situazione globale con irregolarità che si sono trasformate in vere e proprie illiceità. Noi ci siamo occupati delle erogazioni all’interno della provincia di Vibo e, quindi, dell’Eurocoop che ha avuto il massimo di contributi in un vero e proprio sistema attraverso il quale si spende a piene mani il denaro pubblico e poi scompare all’improvviso”. Spagnuolo, nel sottolineare come la metodologia investigativa sia stata “assolutamente innovativa, con l’impiego del personale della Squadra Mobile, del Nucleo di Polizia Tributaria della Finanza e della sezione di Polizia giudiziaria, in collaborazione con la Direzione regionale del Lavoro”, ha sottolineato come l’attività portata avanti potesse essere evasa tranquillamente “dalla Regione in quanto soggetto preposto ad individuare i soggetti beneficiari delle erogazioni. Abbiamo, quindi, preso le banche dati (Agenzia delle Entrate, Inail, Inps, Gestione dei Fondi comunitari), ed incrociato dati, verificando come uno stesso soggetto fosse diventato destinatario di più contribuzioni in modo che per ogni singolo lavoratore impiegato si arrivava a ricevere somme esorbitanti”. (ANSA)

    (LEGGI I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE)

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