di Stefano Perri – ”Il Ministro dell’Interno Alfano non dovrebbe essere orgoglioso di presentare uno dei tanti cannibali che si sono mangiati questa regione”. E’ un attacco frontale quello del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola all’ex Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. ”Il Ministro dell’Interno – dichiara Vendola durante la sua visita a Reggio Calabria – non si può vantare di candidare nel suo partito uno come Scopelliti che è l’espressione di una classe dirigente che qui in Calabria in questi anni da diversi ruoli di governo ha rappresentato il partito dei cannibali, quelli che hanno spolpato viva questa regione”.
I toni sono ovviamente quelli accesi della campagna elettorale ma il j’accuse di Vendola è preciso e circostanziato. ”Una condanna in primo grado – aggiunge il Governatore della Puglia, leader di Sinistra Ecologia e Libertà e tra i massimi esponenti della Lista Tsipras – non è una condanna definitiva ma stiamo parlando di un soggetto, Scopelliti, che è stato condannato a sei anni di carcere per reati infamanti con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Ministro dell’Interno che è il capo di questo partito, che mette i brividi per tante storie, vedo che invoca la dura lex nei confronti dei sospetti di violenza negli stadi, nei confronti di chi è sospettato di violare le regole della legalità, ma candidare uno che è condannato a sei anni di carcere mi pare un azzardo”.
Quella del presidente Vendola a Reggio Calabria è una visita marcatamente elettorale. Al cento del dibattito, nel salone delle conferenze del Palazzo della Provincia, i temi caldi della campagna per le elezioni europee. A fianco al Governatore della Puglia alcuni tra i candidati della lista Tsipras sul territorio calabrese: il Professore Domenico Gattuso, il Coordinatore regionale di Sel Mario Melfi e il Consigliere Provinciale di Sel Giovanni Nucera.
”Credo che l’Europa abbia un gigantesco problema di disuguaglianza – spiega Vendola – che non è solo un problema di diritti ma anche di sperpero economico. Siamo malati – aggiunge – non perché c’è troppa europa, ma perché ce n’è troppo poca. Non dobbiamo regredire verso il nazionalismo ma di progredire verso gli stati uniti d’europa”.
”In questa campagna elettorale – conclude – bisognerebbe parlare di come si combatte la crisi economica, di come si affronta il problema del lavoro che non c’è, bisognerebbe fare un bilancio sulla precarietà delle giovani generazioni, sulla disoccupazione. Bisognerebbe mettere i piedi per terra e ricominciare ad esempio dall’agricoltura di qualità, parlare di rilancio delle politiche industriali, di riconversione ambientale, di dissesto idrogeologico, del diritto all’educazione e alla formazione”.