Al tramonto del 29 novembre, come ogni anno, l’accensione di una grande stella, posta sulla facciata della chiesa della Madonna dei Poveri, annuncia agli abitanti del Trabocchetto e a tutti i reggini che iniziano le “novene”, che si protrarranno fino al Natale, in preparazione prima della festa dell’Immacolata dell’8 dicembre e poi delle feste natalizie.
Ogni sera, infatti, alle 18 le due novene si svolgono con un rituale rimasto immutato negli anni. Cantando le antiche melodie in italiano e in calabrese. E come da tradizione i momenti di preghiera si alternano con i momenti ricreativi e con spazi di attività culturale.
Quest’anno, la sera di domenica 3 dicembre, alle ore 19, ritornerà a Reggio un poeta reggino, nato e cresciuto al Trabocchetto, sconosciuto ai suoi concittadini, ma molto noto nel resto d’Italia.
Salvatore A. Santoro, nato il 16 Marzo 1938, laureato in scienze politiche, ha trascorso quasi tutta la sua vita in Val d’Aosta, ha svolto attività sindacale a livello regionale e nazionale, promuovendo nel contempo, sin dagli anni ‘50, l’idea europea.
Pensionatosi, si è dedicato all’attività letteraria, come poeta e narratore, partecipando con ampi apprezzamenti a concorsi letterari e organizzando iniziative culturali a livello nazionale. Domenica sera ci narrerà i suoi ricordi reggini, rievocherà con l’arte della parola “canti argentini nel buio di Chiesa Pepe, brusio di comari sedute nell'ombra …”.
Il 6 dicembre, poi, festa di san Nicola tutti i bambini riceveranno un piccolo dono, un libro o un giocattolo. Il giorno dell’Immacolata, infine, dopo la celebrazione eucaristica della sera la comunità tutta si ritroverà per la rituale crispellata e per rivedere spesso dopo un anno amici e conoscenti, che anche arrivando da lontano quel giorno hanno voluto rendere omaggio alla “loro” Madonna.