I dipendenti del servizio territoriale e degli uffici di zona (UAZ) del comparto Agricoltura di Reggio Calabria le cui competenze da gennaio sono state trasferite dalla Regione alla Provincia, hanno proclamato lo stato di agitazione allo scopo di denunciare la confusione con cui viene attuata la legge 34/2002 sul decentramento delle funzioni.
In particolare, viene denunciato il tentativo della Regione Calabria di volersi riappropriare della gestione diretta delle competenze delegate con la legge 34 alle Province, attraverso il cosiddetto “avvalimento”. Applicando il sistema dell’”avvalimento” si verifica cioè, che il personale trasferito continui a trattare procedure e pratiche burocratiche del settore agricolo, spesso istruttoria e liquidazione di finanziamenti, non a vantaggio dell’ente provinciale, ma sempre della stessa Regione.
Lo stato di agitazione è stato dichiarato a conclusione di un’affollata assemblea del personale del comparto agricoltura, promossa dalla CISL FPS di Reggio, rappresentata dal segretario provinciale di categoria Domenico Chiodo, e dai dirigenti sindacali Adolfo Romeo, Nino Mangiola e Felice Foti.
Durante l’assemblea tenuta nei locali del Servizio Provinciale Agricoltura di via Santa Caterina d’Alessandria, sono state elencate numerose anomalie tra cui quella della esistenza per la gestione dell’unica funzione di delega dell’agricoltura, di due dirigenti, uno in capo alla Provincia ed uno alla Regione. Così viene giudicato assurdo che la Regione utilizzi lo stesso personale che aveva già distaccato alla Provincia proprio per garantire la trattazione delle materie trasferite.
Il dibattito ha evidenziato che tali anomalie e confusioni nuocerebbero alla svolta storica determinata dal decentramento delle funzioni che assegna importanti risorse finanziarie alla Provincia reggina in modo di poterle produttivamente impiegare per lo sviluppo ed il rilancio dell’agricoltura, cancellando tante insufficienze del passato e taluni sprechi come fu ad esempio, lo “zoo safari” impiantato sulle nevi del Monte Basilicò a Gambarie d’Aspromonte..
In una dichiarazione fatta a conclusione dell’assemblea, il segretario provinciale della CISL FPS reggina Domenico Chiodo afferma che “esiste una volontà politica da parte di alcuni assessori regionali che, in contrasto con la legge 34 vorrebbero far tornare indietro le lancette dell’orologio. Assessori e quadri dirigenti cioè, che inventandosi strumenti discutibili, di fatto riconsegnano alla gestione della Regione le funzioni formalmente trasferite alle Province. Ciò si verifica nel totale disappunto dei lavoratori trasferiti, e purtroppo nella disattenzione della Provincia. Il sindacato invece – conclude Chiodo –, resta vigile e conferma il proprio impegno affinché il processo di democratizzazione dell’amministrazione locale determinato dalle leggi delega, venga effettivamente realizzato”.