Omicidio Fortugno, il presunto mandate e gli esecutori hanno un nome. La svolta nell'inchiesta proprio dopo quei primi arresti di qualche mese fa. Quelle prime dichiarazioni rese dai pentiti Piccolo e Novella. Atto dopo atto, scena dopo scena, il quadro investigativo ha iniziato a trovare la sua forma. Da lì al nome del mandante il passo è stato sicuro per gli inquirenti.
Alessandro Marcianò, 55 anni, capo sala all'ospedale di Locri, avrebbe conferito il mandato per l'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale calabrese a Salvatore Ritorto. Domenico Audino e Domenico Novella, gli uomini di cui Ritorto si sarebbe avvalso per l'esecuzione materiale del delitto eccellente di Palazzo Nieddu assieme al figlio ventisettenne del capo sala, Giuseppe Marcianò. Ma perchè il delitto? Le mtoivazioni andrebbero ricercate in un intreccio politico-affaristico-clientelare. Fortugno, spiegano in procura, era visto e considerato come l'unico ostacolo al progetto di potere che solo quel miscuglio poteva dare. Tutto però dipendeva dalle fortune di un altro personaggio politico candidato alle elezioni regionali 2005. Chwe a dispetto delle loro aspettative non era stato eletto. Le tinte fosche dei primi pezzi del puzzle cominciano a schiarirsi, ma non tutto resta chiaro. Manca ancora qualcuno all'appello, le indagini indubbiamente, confidano gli investigatori, porteranno a galla anche il resto. Così come molto uscirà fuori in fase processuale.