In Italia una persona su due è a dieta. Che sia per motivi di salute, per necessità o solo per fanatismo delle misure perfette, il 45% della popolazione si adopera con più o meno costanza nel perdere peso. Superati i modelli dei regimi dietetici transoceanici, ora per la maggiore vanno gli integratori, i minipasti sino alle nuove bibite a base di yogurt probiotico o anticolesterolo. Questi e altri dati, emersi dall’indagine “Il cibo del futuro ed il futuro del cibo per un benessere diffuso”, realizzata da RiminiFiera e Dietetica srl insieme con Ac Nielsen su 17.000 individui sopra i 14 anni appartenenti a 6.000 famiglie italiane, hanno dimostrato che la “globesity”, ovvero la paura del grasso, oltre al progressivo innalzamento della media d'età ha portato la gente a preferire il cosiddetto “cibo funzionale” ovvero quella serie di alimenti che oltre al gusto produce una serie di benefici a vantaggio della salute.