Parla reggino, l’argento agli “Oscar dell’Architettura” di Bangkok 2006 . Ex aequo sale sul secondo podio lo studio “Sud Arch” fondato nel ’99 da Santo Marra, Pietro Latella e Luciana Polimeni. La posta in gioco era alta, partecipare al “Premio Holcim” dell’omonima multinazionale svizzera, considerato il non plus ultra in materia.
Per intenderci a concorrere, personaggi del calibro di Renzo Piano. Traccia del concorso: la sostenibilità. Tre anni di lavori e commissioni suddivisi tra: il Forum, il Premio Regionale (Europa) e quello Globale. Che ha visto il team diretto da Luigi Centola coordinatore dei dieci studi partecipanti al progetto “Water Power”, tra cui quello reggino, arrivare primo agli “Europei” (Ginevra, settembre 2005), e secondo alla finalissima internazionale. A pari merito con il progetto sulle Favelas (dello studio Proyectos Arqui 5 CA di Caracas) e dopo il progetto della nuova stazione di Stoccarda firmato dall’architetto Christoph Ingenhoven di Dusseldorf. Location dello studio: la Valle dei Mulini di Amalfi da riqualificare in chiave sostenibile turistica. Con loro, colleghi d’oltreoceano, londinesi, spagnoli e chi più ne ha più ne metta. A fare la differenza: l’uso “semplice di tecnologie moderne” per un recupero del patrimonio storico artistico nel nome della sostenibilità e di un uso contemporaneo. Dopo Bangkok, i tre architetti reggini sono di nuovo all’opera. Matita e fogli alla mano nel loro studio del rione Modena. Il quotidiano è quello di sempre. soddisfazione certo ma niente grilli per la testa. Con lo stesso entusiasmo adesso si pensa al recupero di Pentadattilo e alla creazione di un ufficio ad hoc che possa mettere a disposizione di tutti, competenze e conoscenze. La regola è sempre la stessa: recupero e sostenibilità.