• giuseppe pagliani

    Le ‘ndrine e la politica emiliana: i voti dei cutresi e quei ‘viaggi elettorali’

    di Stefano Perri – C’è anche il consigliere comunale di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani tra i 117 arrestati nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Dda di Bologna che ha scoperchiato il sistema criminale delle ‘ndrina dei Grande Aracri, originaria di Cutro, sul territorio emiliano. Esponente di punta del centrodestra locale, Pagliani era stato eletto per due volte tra le file di Forza Italia. I Carabinieri lo hanno prelevato all’alba, dalla sua abitazione di Arceto di Scandiano. Secondo il Gip Alberto Ziroldi, Pagliani aveva ricevuto l’appoggio elettorale delle ‘ndrine calabresi, una comunità molto influente nella città di Reggio Emilia ed in tutto il suo comprensorio.

    I voti dei calabresi per sconfiggere la sinistra

    ”Giuseppe ti dico sono gente che… i voti ti porteranno in cielo… guarda… però devi essere tu a consigliare e dire quello che bisogna fare…”. A parlare con Giuseppe Pagliani è un altro degli indagati, Alfonso Paolini, ritenuto dagli inquirenti un elemento di costante riferimento per Nicolino Sarcone, per i Pm a capo dell’organizzazione ‘ndranghetistica a Reggio Emilia. Nella conversazione i due si mettono d’accordo per incontrarsi anche con Sarcone. Il 2 marzo 2012, secondo la ricostruzione del Gip, “ha luogo il primo summit tra il politico reggiano, Pagliani, e gli esponenti della cellula reggiana nell’ufficio di Nicolino Sarcone”.

    Il Gip sottolinea per i due, Pagliani e Sarcone, “la convergenza di interessi che è fondamento e giustificazione dell’accordo politico-mafioso”. Cioè “l’identificazione del medesimo obiettivo, traguardato da due angolature solo apparentemente divergenti. Per Sarcone occorre contrastare alle fondamenta l’iniziativa prefettizia e l’offensiva mediatico-istituzionale antimafia che si sta sviluppando a Reggio Emilia per mano in particolare della presidente della Provincia Sonia Masini”. Per Pagliani, “mettere a disposizione ‘…il PdL’, per andare ‘contro la Masini, contro la Sinistra, anche per la discriminazione…’, sfruttando la potenzialità elettorale dei ‘cutresi’ per sconfiggere politicamente la Masini”.

    L’accordo agli ”Antichi Sapori”

    L’accordo arriva la sera del 21 marzo, durante una cena al ristorante Antichi Sapori, nella periferia di Reggio Emilia, dove secondo gli inquirenti fu siglato il patto tra politica e cosche. Al tavolo, dentro il locale di proprietà del 45enne crotonese Pasquale Brescia, siedono alcuni rappresentanti politici del Pdl, una serie di professionisti operanti sul territorio di Reggio Emilia e un gruppo di imprenditori considerato vicino al clan dei Grande Aracri.

    Proprio sull’accordo raggiunto al ristorante Antichi Sapori vennero sentiti, in qualità di persone informate sui fatti, l’allora  ex sindaco di Reggio Emilia e attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il presidente della Provincia Sonia Masini e il consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi.

    I viaggi elettorali in Calabria

    Il sodalizio politico tra Reggio Emilia e la Calabria non è nuovo per la Direzione distrettuale antimafia di Bologna. In particolare gli inquirenti hanno indagato in passato sui viaggi compiuti dai politici reggiani a Cutro, base operativa della ‘ndrina dei Grande Aracri.
    Nel 2009 alla Festa del Crocifisso partecipò anche l’allora Sindaco Graziano Delrio insieme ad una lunga schiera di amministratori e politici locali, di centrosinistra e di centrodestra. Circostanza, avvenuta a pochi mesi dalle elezioni, sulla quale si sollevò una forte polemica ma sulla quale la Procura non eccepì alcuna circostanza di reato.

    Nel 2012 Delrio fu sentito, sempre come persona informata sui fatti, nell’ambito di un inchiesta condotta dalla Dda di Bologna sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Emilia. L’allora Sindaco di Reggio Emilia spiegò ai Pm che si era recato in Calabria in quanto invitato all’importante ricorrenza religiosa che si svolgeva ogni sette anni. ”La mia visita – scrisse allora il suo ufficio stampa – sottolinea questa amicizia e sarà occasione per rinnovare e rafforzare la collaborazione che lega Cutro e Reggio Emilia”.

    Sui viaggi ”elettorali” dei politici emiliani in Calabria è tornato oggi il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti che, intervistato da una web tv di Reggio Emilia, ha dichiarato: ”Se tu in occasione delle elezioni che si fanno qui in Emilia vai a fare campagna elettorale in Calabria, vuol dire che sai che l’appoggio o il non appoggio alla tua elezione viene dalla Calabria non dall’Emilia”. Circostanza che però, Roberti, non ha legato direttamente al viaggio del 2012. ”Evidentemente – ha spiegato il Procuratore antimafia – c’è un cordone ombelicale tra certi cittadini della regione Calabria e i cittadini che stanno qua in Emilia”.