• cartelle esattoriali, Governo Meloni

    Cartelle esattoriali: cosa cambierà fino a 1.000 euro e per quelle fino a 3000 euro, le ultime dal Governo Meloni

    Condono, rottamazione, cestinamento. Ognuno usa il termine che vuole (spesso per motivi politici).  Tuttavia non conta il termine per gli italiani, ma sapere esattamente come dovranno comportarsi con le cartelle esattoriali in base a quelle che saranno el disposizioni del Governo Meloni.

    A fornire alcuni dettagli sugli sviluppi futuri è stato il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, ospite di Quarta Repubblica su Rete 4.

    Maurizio Leo (Fratelli d'Italia), vice ministro dell'Economia. Da ospite di Quarta Repubblica ha parlato di cartelle esattoriali
    Maurizio Leo (Fratelli d’Italia), vice ministro dell’Economia. Da ospite di Quarta Repubblica ha parlato di cartelle esattoriali

    Debiti degli italiani con il Fisco

    La questione è di primaria importanza, se si considera quelli che sono attualmente i numeri secondo l’Agenzia delle Entrate.

    • In atto ci sono 130-140 milioni di cartelle esattoriali
    • 1132 miliardi di euro di  valore per le cartelle esattoriali
    • 19 milioni di persone hanno almeno una pendenza con il Fisco

    Un terzo della popolazione, dunque, risulta inevitabilmente interessato da quelli che saranno i provvedimenti del Governo.

     

    Cartelle esattoriali: costi e impossibilità a riscuotere

    cartelle esattoriali, Governo Meloni

    “Nel corso del tempo – ha spiegato Leo – si sono avvicendati tanti provvedimenti, in base ai quali dopo l’iter che parte dagli avvisi di accertamento si traducono in cartelle esattoriali. La Corte dei Conti ci dice che si possono riscuotere solo il 6-7%”.

    “Si dovrebbe – ha spiegato – fare una new diligence e togliere di mezzo una massa di cartello non riscuotibili. Alcune cartellate hanno raggiunto i deceduti che non possono più essere onerate e i falliti. Tanti soggetti che non possono più adempiere all’obbligazione tributaria. Vanno necessriamente tolte di mezzo”.

    “Per le cartelle – ha aggiunto –  che non superano i 1000 euro i costi di riscossione sono più elevati rispetto a quello che si può riscuotere”.

    Quali cartelle si possono buttare via?

    Le cartelle interessate dal cestinamento dovrebbero essere quelle fino ad una certa data. “Solamente  – ha spiegato – le cartelle fino al 2015. Già un provvedimento del genere fu adottato dal 2000 al 2010 e si azzerrarono queste cartelle.  Adesso la portiamo in avanti fino al 2015 e tutte le cartelle inferiori a 1000 euro possono essere cestinate. Ma non perché vogliamo fare sconti o condoni, perché costa di più riscuoterle”.

    Nessun pagamento, dunque, fino a 1000 euro. Da 1000 a 3000, invece, ci sarà “una tregua fiscale”  che porterà ad una riduzione del dovuto. “Da 1000 – chiarito Leo –  a 3000 euro, che comprendono l’imposta evasa, le sanzioni, gli interessi e gli aggi. Questi ultimi due  si tolgono, l’imposta può essere ridotta al 50%. Le sanzioni possono essere ridotte”. I dettagli dovranno comunque essere definiti.

    Per i contribuenti, in relazione agli ultimi anni (dopo il 2015), l’intenzione è quella di andare incontro con possibilità di dilazionare i pagamenti con sanzioni ridotte. Anche senza cartelle esattoriali ricevute.