I volti inguainati dalle mascherine, chirurgiche e Ffp2, sono stati uno dei simboli della pandemia. Una fase storica che, in realtà, non è ancora finita, ma che per molti versi sembra essere alle spalle. Non si sente più parlare di distanziamento sociale, di protezione dal contagio e da altri termini che sono diventati familiari. Basti pensare ad una parola come “assembramento”, che con gli stadi pieni fino all’orlo sembra essere diventato anacronsitico.
La pandemia fa meno paura
Il Covid corre, ma fa meno paura. La situazione viene, però, monitorata e l’assenza di livelli preoccupanti di ospedalizzazioni apre la strada all’abbattimento delle ultime restrizioni. Considerata una popolazione largamente vaccinata e varianti che sembrano essere meno aggressive di quelle che, a partire da un paio d’anni fa, seminavano il panico e riempivano le strutture sanitarie, le prospettive stanno cambiando.
Perché si parla dell’1 novembre
Fino al 31 ottobre è , infatti, previsto l’obbligo di mascherine per chi entra in ospedale e nelle Rsa. Senza un nuovo provvedimento, gli ultimi obblighi cadrebbero. Va ricordato che toccherà al nuovo ministro della Sanità, Orazio Schillaci, prendere una decisione in merito.