di Pasquale De Marte – Se si mischia l’ormai solita Reggina rivedibile in difesa, poco concreta in attacco e un Cagliari forte e cinico viene fuori una partita senza storia. Quella andata in scena al Granillo può essere riassunta così. I sardi hanno vinto capitalizzando gli episodi, facendo valere una consistenza di squadra maggiore e mettendo ancora una volta a nudo le difficoltà della squadra di Pippo Inzaghi.
Uno 0-4 casalingo non può, però, essere qualcosa di accettabile. Il solito copione del 2023 stavolta è anche peggiore.
Reggina: ritorno sulla terra ormai definitivo
Non ci sono piùà dubbi sul fatto che il girone d’andata abbia visto la squadra andare oltre le sue reali possibilità. Quello che probabilmente oggi fa la differenza nella percezione del momento negativo sono i punti buttati contro avversari alla portata. Molto più della squadra di Claudio Ranieri che ha vinto in maniera autorevole. Con il cinismo di chi ha dimostrato di essere più forte, sbagliando poco o nulla in difesa e facenvo valere la sua individualità di spicco: quella di Lapadula. C’è un pizzico di fortuna, due rigori a favore ma si sa che gli episodi stanno dalla parte di chi li sa rendere favorevoli.
Gli applausi del Granillo, anche a fine partite, sono indice del fatto che c’era consapevolezza del fatto che davanti ci fosse un avversario di un altro livello. Un aspetto che si era dimenticato per effetto delle sensazioni che si erano avute nell’ormai lontanissimo girone d’andata.
Solito copione
Le partite della Reggina omai si somigliano tutte. Il primo tempo contro il Cagliari non ha fatto eccezione. La squadra di Pippo Inzaghi ha messo in campo la consueta buona volontà e qualche trama interessante di gioco. Poi con il passare dei minuti sono tornati a vedersi segnali che, fino a qualche settimana, si era soliti chiamare sfortuna. Ora, dopo dieci partite con sole due vittorie e otto sconfitte, è arrivato il momento di considerarli limiti.
Il Cagliari è passato in vantaggio con un gol da opportunista vero di Lapadula, lestissimo a ribadire in rete una palla respinta da Colombi. Un episodio che ha, ancora una volta, messo in rilievo la poca reattività della fase difensiva amaranto, enfatizzata dall’abilità dell’attaccante italo-peruviano.
Avere un bomber vero fa la differenza, quello che la Reggina non ha. Non a caso gli amaranto hanno avuto anche due palle per pareggiare: nella prima circostanza Radunovic è stato bravo e fortunato a chiudere lo specchio a Canotto. Nella seconda Fabbian, quasi a botta sicura, ha concluso alto di testa. Ultimi squilli di una partita amaranto d
Il raddoppio è stato un’altra circostanza che ha dato l’impressione di non maturare per caso. Perché è Azzi a vincere un duello con Pierozzi e a generare il cross da cui nasce il rigore trasformato da Lapadula per il 2-0. L’esterno è un nuovo acquisto di gennaio, un dato importantese si considera che il club amaranto non è riuscita a condurre un mercato all’altezza delle ambizioni in quella stessa fase. Situazione questa che più volte si è ripetuta nel girone di ritorno, con avversari che invece spesso hanno beneficiato di quanto fatto nella sessione invernale.
Nella ripresa le speranze amaranto si sono spente su un’altra parata di Radunovic,con Strelec non troppo preciso con un tiro di prima su un buon pallone proveniente dall’esterno. Il rigore realizzato da Mancosu è valso il tris ed ha chiuso in maniera definitiva la partita. Il quarto di Zappa fa statistica e rende ancora più amaro il pomeriggio amaranto.
SERIE BKT, 30ª GIORNATA
REGGINA-CAGLIARI 0-4
Marcatori: 12′ Lapadula (C), 44′ rig. Lapadula (C), 63′ rig. Mancosu (C), 93′ Zappa (C).
Reggina (4-3-3): Colombi; Pierozzi, Camporese, Gagliolo, Di Chiara; Majer (46′ Cicerelli (54′ Gori), Crisetig, Fabbian (81′ Bondo); Canotto (46′ Strelec), Ménez (65′ Liotti), Rivas. In panchina: Contini, Bouah, Loiacono, Terranova, Hernani, Lombardi, Galabinov. Allenatore: Filippo Inzaghi.
Cagliari (4-4-2): Radunovic; Zappa, Dossena (77′ Barreca), Obert, Azzi (69′ Kourfalidis); Nandez (69′ Altare), Makoumbou (69′ Deiola), Mancosu, Azzi; Prelec (59′ Millico), Lapadula. In panchina: Aresti, Ciocci, Goldaniga, Viola, Capradossi, Falco, Di Pardo. Allenatore: Claudio Ranieri.
Arbitro: Giovanni Ayroldi di Molfetta. Assistenti: Marco Trinchieri di Milano e Marco Ceccon di Lovere. IV ufficiale: Antonino Costanza di Agrigento. VAR: Alessandro Prontera di Bologna. A-VAR: Matteo Marcenaro di Genova.
Note – Spettatori 16.482, di cui 115 ospiti. Ammoniti: Camporese (R), Azzi (C), Ménez (R), Mancosu (C), Gagliolo (R), Millico (C). Calci d’angolo: 5-5. Recupero: 5′ pt, 3′