La Reggina non ha rispettato due scadenze federali solo perché è in corso la procedura di definitivo salvataggio del club. La beffa è che, per effetto di due deferimenti, rischia ben sette punti di penalizzazione (3+4).
C’è un vuoto normativo. Ossia non c’è nessuna legge sportiva che non consenta di aderire al Salva Aziende, utilizzabile a partire dal 2022. Allo stesso modo non c’è una regola che permette di congelare le scadenze.
Il Tribunale della Figc, in primo grado, potrebbe penalizzare la Reggina su entrambi i deferimenti.
La Reggina ha serie probabilità di ribaltare gli eventuali esiti del tribunale federale, perché ha dalla sua parte sia l’indirizzo del Coni che quello della legge ordinaria.
Il massimo ente sportivo incita le società a far valere tutte le strade per salvaguardare la continuità aziendale, lo Stato ha invece messo a disposizione questi strumenti proprio evitare i fallimenti. Soprattutto se, come nel caso della Reggina, c’è una proprietà disposta a farsi garante su llacapacità di affrontare la massa debitoria in seguito agli accordi. Il rovescio della medaglia è che, senza questa procedura, anche i creditori, Stato compreso, non prendano un centesimo o quasi.
La Reggina, a livello legale, avrebbe tutte le armi per vincere tutti i ricorsi. Compresa la possibilità di chiedere al Tar una sospensiva che blocchi play off e play out qualora la penalizzazione fosse decisiva in un senso o in un altro. Non sarebbe una bella figura per il calcio italiano.
Alla Figc converrebbe che la penalizzazione non sia determinante ai fini della classifica, ma non si puàscegliere. Le regole federali impongono di seguire delle linee guida. Allo stesso modo le altre società, con discreto opportunismo, sono sul piede di guerra. La loro idea è che la Reggina finirà per pagare di meno.
Ma le questioni da affrontare sono almeno due. Non è vero che la Reggina pagherà di meno, considerato che da aprile in avanti dovrà saldare tutte le spettanze per ottenere la licenza nazionale in vista del prossimo campionato. Si tratta solo di posticipare due scadenze, non rispettate per cause di forza maggiore.
L’altro aspetto è che non si può parlare di equita sportiva. Nei campionati professionisti ci sono decine di squadre che hanno rateizzato le loro pendenze trovando anche accordi con l’Agenzie delle Entrate e altre che hanno pagato tutto. Nessuno si scandalizza di questo, probabilmente perchè la situazione della Reggina non è resa benissimo a livello mediatico.
L’ultimo aspetto è che, da ora in avanti, si potranno salvare decine di club con il Salva Aziende. Un aspetto di cui la Figc terrà evidentemente conto, come suggerisce la già chiara volontà di approfondire la vicenda amaranto. Anche se dovesse arrivare le penalizzazione, la partita sarebbe appena aperta.